Le settimane da qui a venire, passato il torpore delle feste pasquali, quindi i giochi sulle frequenze UMTS lasciate libere da Ipse lo scorso 2006 quando Landolfi formalizzò l’addio alla licenza.
L’allora Ministro delle Comunicazione informò che riguardo alle frequenze del quinto operatore di telefonia mobile su UMTS – che non è mai partito, ndr – avrebbe comunicato “tutto all’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni per i provvedimenti piu’ opportuni“. Dopo oltre mille giorni arriva l’asta, scadenza 8 maggio 2009.
Nei giorni scorsi si è letto sulle pagine di Repubblica che “[…]in prima battuta, l’offerta minima dovrà raggiungere almeno i 495,7 milioni per ogni singolo blocco di frequenze (complessivamente sono tre, n.d.r.)“.
È assai prevedibile dunque che per le cifre in ballo la prima tornata vada deserta. Al secondo giro l’offerta di partenza potrà essere di 88,7 milioni, con rilancio libero. Secondo l’Autorità delle Comunicazioni gli attuali operatori mobili (H3G, Wind, Tim e Vodafone) potranno acquistare al massimo solo due delle tre frequenze messo in palio dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Curiosità per le mosse dei challengers Wind e 3 Italia.