Una vecchia inchiesta dell’Aduc, ha messo in evidenza le difficoltà riscontrate con i gestori per il riconoscimento del credito residuo a seguito di portabilità ad altro operatore o cessazione della sim.
Nonostante la segnalazione fatta all’Agcom sul non rispetto di una sua delibera del lontano 2002 e ribadita dalla oramai famosa Legge Bersani, non si è mosso mai nulla, la stessa Autorità ha agito attraverso un comunicato stampa ma non ha mai multato i poveri gestori.
In modo diametralmente opposto si è mossa invece l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, meglio conosciuta con il nome di Antitrust, la quale sempre su segnalazione della stessa Aduc sta già istruendo le presunte pratiche commerciali scorrette sui principali gestori italiani: Tim, Wind e H3G. All’appello manca attualmente solo Vodafone ma, forse, è solo questione di tempo visto che le difficoltà per riavere il credito residuo non sono di certo inferiori agli altri 3 gestori.
Le argomentazioni preliminari dell’Antitrust sono le seguenti:
H3G – 3Italia (3) e Telecom Italia-Tim
La condotta contestata alle societa’ si sarebbe manifestata tra l’altro nel:
a) mancato riconoscimento del credito residuo sulle schede sim dopo la loro disattivazione (ossia, a seguito del diritto di recesso) anche ove i consumatori abbiano rispettato la procedura prescritta dalla societa’;
b) imposizione di alcuni oneri, quali, a titolo esemplificativo, l’esborso di denaro (10 euro per H3G e 5 euro per Tim) per conseguire la restituzione del credito residuo, indicato nella “Carta Servizi H3g” e “Carta Servizi Tim”;
c) mancanza di adeguata informativa al cliente sui tempi entro i quali la richiesta di rimborso verra’ evasa dalla societa’.
Wind
La condotta contestata alla societa’ consiste, in particolare, nella previsione di una procedura onerosa e farraginosa per conseguire la restituzione del credito residuo sulle schede sim dopo la loro disattivazione, procedura che dissuade i consumatori dal far valere i loro crediti; nonche’ nel blocco, peraltro disposto senza preavviso, in caso di esaurimento del credito presente sulla sim, del servizio di ricezione degli sms fino al momento della successiva ricarica.
Oltre alle contestazioni mosse da Aduc, l’Antitrust ha individuato un’ulteriore potenziale condotta scorretta da parte di Wind: il blocco del servizio sms in ricezione, quando la sim e’ scarica.
Qualcosa si sta muovendo quindi ma, è bene ricordarlo, a farlo non è l’Autorità preposta (Agcom) bensì la sempre attiva Antitrust. Eviteremo di commentare la cosa ma è chiaro che la vera tutela dei consumatori passa anche attraverso un controllo puntuale e tempestivo delle Autorità, che, evidentemente, fa solo rima con Catricalà.