Novari, H3G e il futuro

by Valerio Longhi

Vincenzo Novari, A.D. di 3 Italia, è tornato a parlare. Stavolta con una bella intervista sul Corriere delle Comunicazioni che lo stesso gestore ha condiviso con la propria clientela.

Le novità di H3GNon parla solo l’Amministratore Delegato, nella serie di incontri con la rete vendita infatti il gestore di Trezzano ha parlato anche un po’ di numeri e prospettive che andiamo ad analizzare. L’anno che si è chiuso nel 2009 ha visto oltre 3 milioni di attivazioni.

Di queste ben un milione sono sim dati, settore in cui 3 ormai si aggira intorno al 30% dei clienti. Tutto questo lo ripete anche Novari nella sua intervista. “Il 2009 – ha detto – è stato un anno di svolta perché ci ha permesso di invertire un trend difficile per noi, perché gli investimenti e le scelte strategiche fatte 5-6 anni fa stanno producendo ora i loro frutti.

Certo, la scommessa non è stata vinta completamente, ma se non si verificano altri imprevisti ,il 2010 potrebbe regalarci soddisfazioni anche maggiori di quelle del 2009“.

Le previsioni per l’anno in corso partono da altri dati. Superato il target di 9 milioni di clienti (+400.000 clienti al netto tra nuove attivazioni e clienti uscenti), parte il rinnovamento della rete Umts per portarla ad una capacità 6 volte maggiore di quella attuale.

L’obiettivo è noto: entro la fine del 2011, come anticipato nell’estate 2009, il 100% della attuale rete dovrebbe essere 21Mbps. Tutto questo mentre 3 in Scandinavia ha iniziato anche le prime installazioni con la nuova velocità. Concreto al riguardo Novari: “Per quello che riguarda in generale la banda larghissima, continuo a pensare che in questo momento non ci siano le risorse necessarie per accelerare su questo capitolo.

Registro che è passato quasi un anno da quando il piano Caio è stato consegnato, nel marzo del 2009, al governo, e le discussioni su come realizzare questo progetto – che era e resta fondamentale per il Paese – non sono ancora finite. Così si è forse persa la possibilità di chiudere il digital divide che affligge diverse zone del paese con una infrastruttura mobile a 2 MBps, così come abbiamo suggerito un anno fa.”

Dopo l’accordo con Tim inoltre si dovrebbero guadagnare altre 800 antenne in tutta il territorio.

| via il Corriere delle Comunicazioni