Nel bollettino di ieri dell’Antitrust arriva una nuova sanzione per H3G. Stavolta è interessante, quanto particolare, la questione che riguarda 3 Italia.
Oggetto del contendere consistente nell’aver omesso di fornire al consumatore, in sede di commercializzazione delle schede di ricarica denominate “H3G Power”, informazioni rilevanti circa le condizioni e il termine temporale di utilizzo del credito telefonico associato alle schede stesse.
In particolare si legge che in data 15 maggio 2009 è pervenuta all’Unità Contact Center dell’Autorità una richiesta di intervento, successivamente integrata in data 18 maggio 20091, mediante la quale un consumatore ha segnalato di aver acquistato, in data 26 settembre 2008, presso il centro commerciale Leclerc Conad di Modena, due ricariche telefoniche H3G dell’importo di 30 euro ciascuna e di non averle potute utilizzare a distanza di qualche giorno in quanto già scadute.
Il segnalante ha altresì fornito copia di alcune comunicazioni intercorse con l’Ufficio clienti di H3G, nelle quali il gestore aveva dichiarato che la richiesta di accredito dell’importo pagato per l’acquisto delle due schede non poteva trovare accoglimento in quanto le stesse non erano “utilizzabili o rimborsabili oltre la data di scadenza” indicata sul retro.
Posizione che non è sembrata adeguata all’Autorità Garante che attraverso gli elementi raccolti nel corso dell’istruttoria – e, in particolare, le informazioni fornite dal professionista in sede di assolvimento dell’onere della prova, oltre a quelle acquisite dalla Guardia di Finanza – ha evidenziato che H3G non ha adottato comportamenti idonei a garantire all’utente l’utilizzo del credito telefonico acquistato nei termini sopra illustrati, cioè senza limiti temporali, prevedendo, per contro, procedure che espressamente impediscono al consumatore un pieno ed effettivo esercizio di tale diritto.
Con questo prospetto che la pratica commerciale descritta rappresenta una pratica commerciale scorretta tale da comminare alla società H3G una sanzione amministrativa pecuniaria di 45.000 € (quarantacinquemila euro).
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