Un nuovo interessante punto sulle trasmissioni in digitale terrestre di La3 su cui stanno arrivando numerose segnalazioni lo mette oggi proprio Vincenzo Novari, Amministratore Delegato di H3G.
Il tutto grazie a lettera inviata al “Corriere della Sera” dove spiega che “lo scorso 16 novembre il Ministero dello Sviluppo economico [..] ha autorizzato [3] a trasmettere provvisoriamente in DVBT, riconoscendo ancora una volta il nostro titolo
, mentre il 23 novembre l’Agcom ha fatto sapere di non aver ultimato il parere chiesto dal ministero, che il giorno dopo confermava l’autorizzazione provvisoria“.
Il tutto ha riflessi anche sulle frequenze e la loro assegnazione. “Da piu’ parti si chiede ora di azzerare la procedura di assegnazione delle nuove frequenze tv digitali, mettendole all’asta. I miliardi investiti in Italia dai nostri azionisti cinesi – dice Novari – potevano essere solo l’inizio di quell’afflusso di investimenti esteri cosi’ necessari al Pil del nostro Paese“.
Nello specifico il perché è nella stessa lettera:
3 Italia e’ parte nella causa delle frequenze televisive del digitale terrestre perche’ nel 2005 abbiamo acquistato, per circa 230 milioni di euro, Mit Spa e la sua licenza nazionale televisiva in tecnica digitale (DVBT), rilanciata dal Ministero delle Comunicazioni.
Nel 2008, il ministero delle Comunicazioni ha convertito la licenza di 3lettronica in un’autorizzazione generale, valida sia per il DVBT che per il DVBH. Per farla breve, il sistema normativo italiano, sia con Prodi che con Berlusconi al governo, ha riconosciuto in modo inequivocabile che le frequenze acquistate da 3lettronica sono utilizzabili sia per il DVBT e per il DVBH.