L’ormai finalizzato matrimonio tra Wind e 3 Italia dovrebbe portare per i clienti novità positive, ad iniziare da una rete migliore e più capillare, non solo per l’unione delle due esistenti, ma anche per una ottimizzazione degli investimenti in seguito alla creazione della joint venture.
Ma di certo ci sarà da aspettarsi una “ottimizzazione” anche relativa alle infrastrutture e alla forza lavoro. Dopo la finalizzazione della nuova struttura dirigente, è inevitabile che sia in arrivo una ristrutturazione interna, che – giocoforza – porterà ad una riduzione del numero dei dipendenti “ereditato” dalle due società (Wind e H3G).
Ora questa riduzione potrebbe avere già una sua prima approssimazione, grazie a delle anticipazioni riportate nella giornata di ieri da Bloomberg, che cita fonti attendibili a conoscenza dell’operazione: si tratterebbe di quasi 1500 posti di lavoro, il 16 percento circa del totale.
Si inizierebbe, nella prima metà del 2017, con un piano di esuberi volontari, con “scivoli” ed incentivi economici per invitare parte dei dipendenti a lasciare spontaneamente la propria posizione all’interno della JV. Il budget che l’AD Maximo Ibarra avrebbe previsto potrebbe arrivare, sempre secondo le stesse fonti, fino a 500 milioni di Euro, e l’incentivo potrebbe arrivare fino a quattro annualità di stipendio.
Successivamente, se non si sarà raggiunta la cifra di esuberi ritenuta necessaria, si prevede che inizieranno operazioni di tagli e licenziamenti.
Chissà che l’entrata sul mercato del nuovo quarto gestore di proprietà della francese Iliad aiuti ad assorbire questi esuberi e permetta, oltre che di mantenere inalterata la concorrenza sul mercato della telefonia mobile, anche di perdere il minor numero di posti di lavoro possibile.