Cosa dice lo studio iliad sulle offerte riservate

by Redazione

Vediamo in sintesi lo studio

“Dinamiche competitive del settore della telefonia mobile. Le offerte riservate” promosso da iliad e presentato lo scorso 31 ottobre al Senato della Repubblica

“Dinamiche competitive del settore della telefonia mobile. Le offerte riservate”

Il mercato della telefonia mobile in Italia ha subito un’importante trasformazione con l’ingresso di Iliad, che ha scosso gli operatori storici e ha portato all’emergere di offerte commerciali selettive, note come “offerte riservate”.

“Dinamiche competitive del settore della telefonia mobile. Le offerte riservate”

Queste pratiche, inizialmente concepite per attrarre clienti di concorrenti specifici, hanno mostrato una crescita significativa, nonostante l’entrata in vigore della Legge per il Mercato e la Concorrenza nel 2022, che si proponeva di limitare tali strategie.

Le offerte riservate: una pratica unica in Italia

L’analisi condotta da Iliad ha messo in evidenza come le offerte riservate rappresentino una caratteristica distintiva del mercato italiano, in netta contrapposizione con quanto avviene in altri paesi europei, dove tali offerte non sono comunemente praticate. Tra il 2018 e il 2024, il numero di offerte riservate ha continuato ad aumentare, mentre le offerte general market hanno subito un calo. Questo fenomeno ha contribuito a una competizione basata prevalentemente sul prezzo, erodendo i margini di profitto degli operatori e causando una diminuzione dell’Average Revenue Per User (ARPU).

Impatti sulla competizione e sul comportamento dei consumatori

L’uso delle offerte riservate ha portato a una forma di concorrenza aggressiva, caratterizzata da piani tariffari a prezzi molto competitivi per attrarre clienti da operatori specifici come Iliad e i Mobile Virtual Network Operator (MVNO). Le offerte riservate sono spesso comunicate tramite canali non tradizionali, come SMS e teleselling, rendendo difficile la loro tracciabilità e analisi nel contesto del mercato.

L’analisi SWG ha rivelato che il 70% dei consumatori italiani è disposto a pagare di più pur di evitare il rischio di aumenti tariffari, evidenziando una crisi di fiducia nei confronti degli operatori. Questo ha portato a pratiche commerciali percepite come manipolative, creando disuguaglianze tra i consumatori e danneggiando la trasparenza del mercato.

La necessità di interventi normativi

Nonostante le misure legislative mirate a limitare la commercializzazione di offerte riservate, queste continuano a prosperare. Il mercato italiano è attualmente caratterizzato da una pressione competitiva selettiva, che non solo ostacola l’ingresso di nuovi operatori, ma limita anche le possibilità di crescita e innovazione all’interno del settore.

È evidente la necessità di un intervento normativo più incisivo che non si limiti a vietare l’uso di dati specifici per la formulazione delle offerte, ma che affronti in modo diretto le pratiche discriminatorie e garantisca una concorrenza leale basata sulla qualità del servizio.

Cosa fare?

L’ingresso di Iliad ha indubbiamente cambiato le dinamiche competitive nel settore della telefonia mobile in Italia, evidenziando la necessità di un equilibrio tra prezzi competitivi e qualità del servizio. Le offerte riservate, sebbene possano portare benefici a breve termine per alcuni operatori, rischiano di compromettere la trasparenza e la sostenibilità del mercato nel lungo termine. Un approccio normativo più rigoroso potrebbe non solo rafforzare la concorrenza, ma anche migliorare la fiducia dei consumatori, contribuendo a un settore delle telecomunicazioni più sano e sostenibile. Parola di iliad.

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