Il 4 Giugno scorso avevamo riportato la notizia dell’indagine dell’ Antitrust sui ritardi nella rimozione dello sblocco gratuito dei telefoni dopo il diciottesimo mese dall’acquisto. In quell’occasione l’ Authority aveva deciso di non adottare alcuna misura cautelare nei confronti della società H3g specificando che il procedimento istruttorio avrebbe proseguito il suo iter.
Come è possibile apprendere dall’ ultimo bollettino dell’Agcm , l’Autorità ha chiuso tale procedimento istruttorio PS88 nella riunione del 31 Luglio scorso con il riconoscimento della pratica commerciale scorretta attuata da 3 Italia e con una sanzione di 80.000 euro.
Oggetto del procedimento è in particolare la scorrettezza della pratica relativa alla procedura di sblocco dei terminali venduti da H3g prima dell’entrata in vigore della delibera Agcom 9/06/CIR. Per tali modelli, infatti, si rende necessaria la spedizione del terminale al bunker per un intervento diretto sul software e non è possibile un intervento c.d. da remoto.
Questi sono alcuni passaggi chiave:
PS88 – H3G – DISATTIVAZIONE OPERATORE LOCK
Provvedimento n. 18698[…] Le segnalazioni dei consumatori e le memorie del professionista hanno evidenziato come la procedura adottata per la rimozione dell’Operator Lock dai terminali, venduti prima dell’entrata in vigore della delibera Agcom, non avvenga sempre in tempi congrui.La significativa lunghezza dei tempi, evidenziata nelle segnalazioni acquisite agli atti e riconosciuta dal professionista nella memoria difensiva, trova conferma dalle evidenze istruttorie emerse durante il procedimento, che hanno dimostrato come lo sblocco dei terminali sia avvenuto,in alcuni casi, a distanza di mesi dalla richiesta del consumatore (come la richiesta pervenuta in data 16 novembre 2007 ed evasa soltanto il 5 febbraio 2008, oppure la richiesta avanzata nel mese di giugno 2007 ed evasa a maggio 2008).
[…]
Si ritengono, quindi, censurabili ai sensi del suddetto art. 25, comma 1, lettera d), del Decreto Legislativo n. 206/05, i comportamenti di H3G per gli ostacoli ed i lunghi tempi impiegati nel rimuovere la funzionalità di Operator Lock da quei terminali per i quali non è possibile l’intervento “da remoto”, che hanno provocato notevoli disagi ai consumatori, ostacolando il passaggio verso altri operatori mobili.
[…] quanto alla contrarietà alla diligenza professionale, non si riscontra nel caso di specie da parte del professionista il normale grado di competenza e attenzione che ragionevolmente ci si può attendere, avuto riguardo alla qualità del professionista ed alle caratteristiche dell’attività svolta, con riferimento alle procedure applicate, tali da creare ostacoli e ritardi di carattere sproporzionato in caso di richiesta di sblocco del terminale. Per quanto attiene, inoltre, all’idoneità della pratica a falsare in misura apprezzabile le scelte dei consumatori, si osserva che la complessità delle procedure è tale da limitare o ritardare in misura sostanziale la possibilità per i consumatori di migrare verso altri operatori di telecomunicazione.
La segnalazione all’ Antitrust, come spesso accade, era partita da alcuni consumatori.