Il bollettino 37/2009 dell’Antitrust, pubblicato ieri, non manca delle consuete multe per i nostri gestori.
Stavolta nel mirino è il credito residuo e le sue procedure di restituzione. Tim, Vodafone e Wind sono state sanzionate per la loro carenza di informazioni relative alle pratiche di recupero dei soldi rimasti nelle schede disattivate oltre all’introduzione di costi non previsti nelle rispettive Carte dei Servizi.
Un paradosso che l’Autorità ha risolto in maniera empirica, ossia visitando semplicemente i siti dei tre gestori ed acquisendo, sua sponte, le informazioni di cui necessitava il cliente.
Nello specifico Telecom Italia è stata multata dall’Antitrust per 135mila euro per pratica commerciale scorretta evidenziando il «mancato riconoscimento del credito residuo maturato sulle schede Sim dopo la loro disattivazione», anche nel caso in cui i consumatori abbiano rispettato la procedura prescritta dalla società, e l’«imposizione di alcuni oneri e condizioni, quali, a titolo esemplificativo, l’esborso di 5 euro per conseguire la restituzione del credito residuo».
Stesse motivazioni ovviamente anche per Vodafone: multa da 115mila euro, in questo caso – oltre alle comuni aggravavanti sulla pratica «onerosa e farraginosa» poiché consta nell’acquisto della Carta Servizi e nell’utilizzo del modulo predisposto dalla società in indirizzo da inviare tramite raccomandata con avviso di ricevimento (problematica già esposta nelle sue contraddizioni, tra l’altro, dal nostro redattore Andrea Trapani) – si è messo in risalto, come in caso di esaurimento del credito presente sulla sim, é previsto il blocco illegittimo, disposto senza preavviso, del servizio di ricezione degli sms fino al momento della successiva ricarica.