Di conseguenza per tutti coloro che hanno un’offerta nazionale con traffico internet compreso, dal 2020 sono aumentati i GB a disposizione.
Per calcolare l’ammontare esatto dei giga disponibili, infatti, il regolamento prevede una formula matematica specifica (a cui i gestori possono derogare se vogliono offrire un traffico maggiore rispetto a quello minimo che viene dal calcolo, ndr).
Come si calcola il traffico internet a cui si ha diritto?
Questo significa che da quest’anno il dividendo è sceso da 4,50 a 3.50 euro.
Dal 1° gennaio 2021 scenderà a 3 euro (sempre con Iva esclusa) per GB mentre dal 1° gennaio 2022 sarà uguale a 2.50 euro per GB: traduzione, a parità di costo mensile si avrà sempre più traffico internet a disposizione in roaming internazionale.
Non solo, è diminuito anche il coefficiente utilizzato per navigare in extrasoglia salvo deroghe. Per il 2020 si applicherà un costo di 0,427 centesimi di euro Iva inclusa per ogni MB che si consumerà in più.
I gestori italiani si sono adeguati, come ovvio, con tempestività: ci sono esempi positivi come CoopVoce che non fa differenze tra Italia e UE, mentre altri si sono mossi in buon anticipo come TIM oppure con chiarezza esplicativa (es. Iliad) nel mostrare fin da subito a quanto corrisponde il traffico fuori dall’Italia.