Per il direttore External Relations & Communication di INWIT, Michelangelo Suigo, intervenuto lo scorso giugno all’evento “Telco per l’Italia”, serve uno sforzo da parte di istituzioni, imprese e cittadini per non perdere il vantaggio acquisito sul 5G e sul mobile.
Dopo la fusione degli asset di Tim e Vodafone, INWIT ha assunto il compito di garantire “la distribuzione capillare e la capacità di ospitare apparati Tlc di tutti i player italiani, a partire da Tim e Vodafone, ma includendo tutti gli altri”, ha affermato Suigo.
Parte fondamentale del nostro piano strategico sarà “la realizzazione di infrastrutture dedicata alla copertura indoor con apparati come le Small Cell”, ha sottolineato Suigo. “Il 5G renderà necessario integrare i macrositi con i minisiti. Penso a luoghi coperti o chiusi come stadi, scuole, ospedali, fabbriche: i settori sanità, formazione e Industria 4.0 potranno beneficiare al massimo del 5G”.
Le coperture indoor sono realizzabili “in modo più veloce e a costi inferiori, sono efficienti e hanno un minore impatto visivo e ambientale rispetto ai siti tradizionali” ha detto Suigo, aggiungendo però che “i siti tradizionali restano indispensabili: senza infrastruttura non si erogano servizi”.
Nonostante l’importanza strategica delle infrastrutture per la crescita delle telecomunicazioni in Italia, “c’è ancora un problema nella realizzazione delle infrastrutture sia tradizionali che innovative”, ha proseguito Suigo, accennando alle ordinanze di 500 Comuni contro il 5G o ai lunghi iter autorizzativi per gli scavi.
Per questo, ha proseguito Suigo, “dobbiamo spingere sulle semplificazioni o perderemo il vantaggio acquisito sul 5G e sul mobile, e accelerare sulla posa della fibra. L’Italia del futuro passa dal 5G, come recita il Manifesto pro-5G firmato da un gruppo di think-tank italiani”, ha ribadito Suigo, “e INWIT ritiene che serva uno sforzo da parte di istituzioni, imprese e cittadini sul 5G, superando paure infondate e fake news. Solo con questa sana alleanza di sistema riusciremo a colmare il digital divide”.
Infine, Suigo ha rilanciato la necessità di interventi normativi ad hoc e radicali per spingere i progetti sulla banda ultralarga. “A meno di clamorose sorprese, il Decreto semplificazioni annunciato dal governo non basterà: per me potrebbe rendersi necessario un intervento risolutivo come una legge obiettivo per il 5G. In questo modo riusciremmo davvero a cambiare il paradigma e a non perderci in ostacoli burocratici e altri problemi quotidiani, che tutti gli operatori Tlc incontrano nell’avere autorizzazioni e permessi, e si darebbe una grande spinta alla realizzazione di tutte le infrastrutture”.
Source inwit.it