La “Mobile Experience” aiuta a spiegare perché gli italiani stanno abbandonando i grandi operatori a favore dei gestori virtuali e degli operatori legati ai gestori di rete come Ho. Mobile, Very Mobile e Kena Mobile.Opensignal
, nel suo ultimo studio, ha analizzato il tasso di abbandono dei clienti di telefonia mobile in Italia e ha scoperto che gli utenti che hanno cambiato il proprio operatore di telefonia mobile, in media, perché stavano avendo un’esperienza mobile d’uso peggiore rispetto all’esperienza media degli altri clienti dello stesso gestore.
Inoltre, i dati mostrano che, mentre i principali brand di TIM, Vodafone e WindTre stanno perdendo utenti, i rispettivi marchi a basso costo – Kena Mobile, ho. e Very Mobile – stanno guadagnando utenti. Altri, si vedano le tariffe di novembre di spusu, stanno provando a crescere in questa tendenza di mercato.
L’abbandono è sempre più importante da evitare per gli operatori di telefonia mobile italiani perché il mercato non è più in crescita e quindi per acquisire nuovi clienti devono convincere gli utenti a lasciare il loro operatore esistente. Infatti, il numero totale di SIM attive in Italia, esclusi i dispositivi machine-to-machine (M2M), è in costante diminuzione da anni. AGCOM ha riferito che, alla fine di giugno 2020 l’Italia aveva 78,1 milioni di SIM, escluso M2M, in calo rispetto ai 94,1 milioni di SIM alla fine di dicembre 2012. AGCOM riporta anche una quantità costante di Mobile Number Portability (MNP), una media di 3,4 milioni a trimestre negli ultimi cinque anni, a conferma che il churn è una dinamica vivace del mercato.
Opensignal ha analizzato i clienti con smartphone Android in Italia che hanno cambiato il proprio fornitore di servizi di rete mobile tra l’inizio dell’anno e la fine di settembre 2020. Per ogni operatore di telefonia mobile, informa Opensignal, “abbiamo calcolato la differenza tra queste due percentuali, per trovare il flusso netto di cambio gestore.
I nostri dati mostrano che, entro la fine di settembre 2020, TIM, Vodafone e WindTre stavano perdendo clienti, mentre i rispettivi marchi a basso costo – Kena Mobile, ho. e Very Mobile – stavano guadagnando utenti.
Inoltre, negli ultimi mesi abbiamo osservato un numero crescente di utenti che si sono spostati verso offerte a basso costo, tra cui Iliad, Poste Mobile e altri MVNO, suggerendo che le attuali sfide economiche causate dalla pandemia COVID-19 stanno aumentando la consapevolezza dei prezzi degli abbonati mobili.”
Opensignal ha quindi analizzato l’esperienza mobile durante il terzo trimestre del 2020: “Abbiamo esaminato l’esperienza mobile di quegli utenti nei 30 giorni precedenti la modifica e l’abbiamo confrontata con l’esperienza media sulla loro rete durante il terzo trimestre.”
Abbiamo riscontrato che i Leavers in media hanno avuto un’esperienza mobile sulla rete dove erano clienti peggiore della media prima del passaggio. I clienti di tutti e quattro gli MNO nazionali hanno trascorso in media tra il 64% e il 94% di tempo in più senza un segnale mobile rispetto ai punteggi medi registrati dalle loro reti; hanno anche trascorso meno tempo connessi a una connessione mobile 3G o 4G e hanno riscontrato una disponibilità inferiore della rete 4G. I nostri dati suggeriscono quindi che gli utenti che riscontrano problemi di rete hanno maggiori probabilità di cambiare il proprio fornitore di servizi“.
“Gli operatori dovrebbero rivolgersi agli utenti con problemi vari di rete mobile per ridurre il tasso di abbandono“, consiglia Opensignal.
L’ngresso di Iliad nel mercato mobile italiano come fornitore di servizi mobili to ha spinto gli operatori storici a investire in marchi a basso costo negli ultimi anni. Ma l’analisi di Opensignal sugli utenti di smartphone italiani mostra che il prezzo da solo non spiega il tasso di abbandono – anche in un mercato come l’Italia con molti marchi a basso costo – e che l’esperienza della rete mobile è estremamente importante per capire le motivazioni per un cambio di gestore.