Nel 2020, tutti abbiamo visto come la pandemia COVID-19 abbia provocato limitazioni diffuse al movimento e alle attività sociali.
Le persone hanno dovuto trascorrere più tempo a casa, in particolare durante i blocchi, e non sono state in grado di socializzare liberamente come prima.
Lavorare da casa e molte delle nostre precedenti interazioni sociali di persona sono diventate interazioni di gruppo virtuali. Tra le “nuove attività” la comunicazione di gruppo è stata preziosa ed è ora mainstream.
Tanto che molti di noi sono in grado di immaginare o ricordare una videochiamata in cui tutti hanno una connessione mobile perfettamente buona, tranne un partecipante.
Quella persona che ha una connessione molto instabile, e magari sta anche moderando la chiamata, porta conseguenze su tutti: facile aspettarsi che tutti gli altri partecipanti non siano in grado di seguire e capire cosa si sta dicendo.
A differenza delle misurazioni esistenti per verificare l’esperienza in mobilità – che si concentrano sull’analisi delle esperienze dei singoli utenti – le videochiamate di gruppo sono diverse.
Opensignal ha utilizzato un approccio innovativo per analizzare le videochiamate di gruppo in 75 diversi paesi.
Nell’ultima analisi – dedicata proprio alla quantificazione dell’esperienza durante le videochiamate di gruppo – è stato scoperto che i risultati coprivano tutta la scala con ogni tipo di esperienza, dai 68,7 punti totalizzati in Giappone ai 3,5 punti in Algeria. Ciò dimostra che l’esperienza di una videochiamata di gruppo varia notevolmente da paese a paese.
Tra i 75 paesi in cui Opensignal ha analizzato la videochiamata di gruppo, l’Italia si è posizionata nella metà superiore della classifica totalizzando un punteggio di 42,4 su 100 punti.
Questo pone l’Italia leggermente al di sopra della media internazionale di 38,7 punti. Tutti i “cinque grandi” paesi europei si sono posizionati abbastanza vicini a questo valore.