L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha diffuso nella giornata odierna i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni.
I dati settore per settore, come diffusi da AgCom. Vediamo nel dettaglio.
Rete fissa
Nella rete fissa, gli accessi complessivi sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di circa 400 mila unità su base annuale.
Negli ultimi dodici mesi è da segnalare come le tradizionali linee in rame si siano ridotte di circa 1,8 milioni (-9,8 milioni nell’intero periodo temporale considerato nell’Osservatorio, ndr) mentre le linee che utilizzano altre tecnologie sono aumentate di 2,6 milioni circa.
Pertanto, se nel settembre 2017 il 76% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 29,2%.
Allo stesso tempo sono sensibilmente aumentati gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni maggiormente avanzate: le linee FTTC sono aumentate di 1,1 milioni su base annua e di 6,5 milioni nell’intero periodo, corrispondentemente gli accessi FTTH sono cresciuti di oltre 800 mila unità ed a fine settembre superavano i 2,4 milioni. In crescita, anche se in misura più attenuata, risultano anche le linee Fixed Wireless Access, che con un incremento di 239 mila unità nell’anno, sono giunte a sfiorare 1,7 milioni.
Tale dinamica si riflette in un notevole aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbt/s hanno ormai raggiunto il 75% delle complessive linee broadband, corrispondentemente il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito dal 16,5% al 59,4% del totale.
La crescente capacità trasmissiva della rete si riflette ovviamente sull’andamento dei volumi: il traffico dati medio giornaliero nei primi 9 mesi dell’anno è aumentato del 21% rispetto al corrispondente valore del 2020 e, con riguardo al periodo pre-Covid, del 74,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019.
Corrispondentemente, i dati unitari di consumo (traffico per linea broadband) mostrano un aumento, trainato anche dalla progressiva diffusione dei servizi video in streaming, stimabile in poco meno del 17% sul 2020 e del 64,2% nei confronti del 2019.
Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband, a fine settembre, vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone con il 16,5%, Fastweb con il 14,9% e Wind Tre con il 14,1%.
Rete mobile
Nel segmento della rete mobile, a fine settembre 2021 le sim complessive hanno raggiunto i 105,8 milioni (+1,7 milioni su base annua): nello specifico, le sim M2M sono cresciute per poco più di 1,5 milioni, mentre quelle “Human” (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) sono anch’esse aumentate (per 150 mila unità su base annua e per poco meno di 250 mila rispetto allo scorso fine giugno) raggiungendo 78 milioni di SIM.
La distribuzione delle linee mobili “human” per tipologia di clientela le vede per l’87% rappresentate dall’utenza residenziale, mentre guardando alla tipologia di contratto, nell’88,7% dei casi i contratti sono attribuibili alla categoria “prepagata”.
Con riferimento alle linee complessive (Human + M2M) Tim risulta market leader con il 28,8%, seguita da Vodafone (28,5%) e Wind Tre (24,8%) mentre il nuovo entrante Iliad si attesta al 7,7%.
Considerando invece il solo segmento delle sim “human”, WINDTRE rimane il principale operatore con il 26,8% seguito da Tim con il 25,7% e Vodafone con il 23,3% mentre Iliad con una crescita di 1,7 punti percentuali su base annua ha raggiunto il 10,5%.
Banda larga mobile
Prosegue la crescita dell’utilizzo della banda larga mobile: il consumo medio unitario mensile di dati da inizio anno è stimabile in circa 12,3 GB/mese, in crescita del 29,3% rispetto al periodo giugno-settembre 2020, ma si evidenzia come tale indicatore risulti quasi quadruplicato rispetto al corrispondente periodo del 2017, quando il traffico dati unitario risultava essere pari a 2,57 GB mensili.