I risultati di una ricerca non lasciano ben sperare per la privacy online
Incogni, un’azienda che si occupa della rimozione dei dati personali dai data brokers, ha sviluppato uno studio che – attraverso l’analisi delle app nelle varie piattaforme – entra a pieno nel diritto alla privacy e il “right to be forgotten”.
Il lavoro ha permesso di analizzare 1000 applicazioni del play store di Google. Con risultati che lasciano abbastanza interdetti.
Incogni infatti ha scoperto quanto segue:
- Una app su due (55.2%) condivide dati personali con applicazioni di terze parti
- Le grandi compagnie tech, come Meta, raccolgono il maggior numero di data points ma dichiarano di condividere il minor numero di data points.
- Le app gratuite condividono in media un numero di data points 7 volte superiore a quello delle app a pagamento.
- Le app più popolari, con oltre 500.000 download, condividono in media 6,15 volte più data points rispetto alle app meno popolari.
- La categoria peggiore in termini di condivisione dei dati è “shopping”, dove le app condividono in media 5,72 data points.
- I social media raccolgono il maggior numero di data points (19,18 in media).
- Il 13,4% delle app condivide la vostra posizione con terzi.
Source incogni.com (la ricerca in lingua inglese, ndr)