A cura di Erminio Polito, Executive Director mercati Telco & Media, Energy & Utilities di Minsait in Italia
Nell’ultimo decennio abbiamo assistito al salto tecnologico tra 4G e 5G, un’evoluzione che aprirà un nuovo capitolo con l’arrivo del 6G. In questo contesto di continuo cambiamento, cinque trend saranno decisivi per il futuro delle reti e segneranno il mercato Telco nei prossimi anni: la migrazione al Cloud; la disponibilità di API e l’automazione; le reti private 5G; la disaggregazione della rete di accesso mobile (Open RAN); e la Data Governance.
La prima sfida per le aziende del settore Telco sarà sfruttare tutti i vantaggi che offre il cloud pubblico, gestendo, allo stesso tempo, in modo efficiente i propri cloud privati. Se gestito in modo efficiente, il Cloud è uno strumento essenziale per l’implementazione di tecnologie come 5G Slicing e NFV/SDN.
Nel caso delle Virtualized Network Functions si stanno evolvendo verso un approccio Cloud Network Functions, ovvero utilizzando tecnologie container e microservizi, che costituiscono la base della strategia di implementazione sul Cloud.
In secondo luogo, la disponibilità di API e l’automazione hanno l’obiettivo di facilitare l’interoperabilità tra apparecchiature e sistemi, evitando la dipendenza eccessiva dai diversi fornitori. In quest’ottica, sono nate iniziative che hanno portato allo sviluppo di reti Software-Defined che consentono di separare completamente la parte di controllo dell’hardware dagli elementi di rete; e Network Function Virtualisation, che si concentrano sulla virtualizzazione delle funzioni di rete che possono essere eseguite da nodi diversi. Entrambe le tecnologie mirano a: sostituire l’hardware proprietario con l’uso di hardware convenzionale; ridurre la dipendenza dai grandi fornitori di apparecchiature; promuovere un funzionamento e una manutenzione più efficienti; facilitare l’evoluzione della rete e passare a nuovi paradigmi come DevOps e AIDevOps attraverso l’applicazione di AI (Artificial Intelligence) e ML (Machine Learning).
Per quanto riguarda le reti private 5G, offrono una soluzione alle esigenze delle industrie verticali, consentendo loro di far comunicare efficacemente i diversi dispositivi (sensori, robot, droni, telefoni), nonché le persone e i macchinari. Inoltre, consentono la creazione di servizi innovativi che aumentano la produttività, l’efficienza e il valore per i clienti.
A tutto questo si aggiunge l’Open RAN. La sua importanza per il settore è tale che, nel novembre 2021, i cinque principali operatori europei (Telefónica, Vodafone, Orange, Telecom Italia, Deutsche Telekom) hanno presentato all’Unione Europea un rapporto che evidenzia l’urgente necessità di dare priorità all’Open RAN come strategia chiave per l’Europa. Questo rappresenta un’opportunità per la regione di posizionarsi come leader nel settore 5G e 6G costruendo un ecosistema Open RAN ampio e forte.
Sono diversi i motivi che spingono gli operatori a migrare verso l’Open RAN. Il principale è forse quello di evitare il vendor lock-in, offrendo un’alternativa alla scelta limitata di fornitori tradizionali che esisteva finora. Questo diversifica notevolmente l’ecosistema, fornendo agli operatori maggiore agilità e flessibilità nella scelta delle soluzioni e nell’implementazione.
Infine, la governance delle enormi quantità di dati (attività dei clienti, allarmi, metriche degli elementi di rete, ticket, ecc.) che possono essere sfruttati dalle Telco rappresenta un’ulteriore sfida per il settore. In termini di accesso ai dati, si stanno affermando gli approcci di “virtualizzazione dei dati”, basati sull’utilizzo delle fonti originali piuttosto che sulla conservazione di copie in grandi magazzini che tendono a non essere aggiornati, a imporre un modello di dati molto rigido e, naturalmente, ad aumentare i requisiti di spazio. È quindi essenziale disporre di una strategia e di meccanismi per implementare i processi di governance dei dati per sfruttare al meglio queste informazioni.
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