Grazie a TIM Torino diventa la capitale del 5G.
Per un giorno operatori telefonici ed esperti del settore si sono incontrati per definire gli scenari e gli orientamenti emergenti nel panorama internazionale, a partire dagli standard fino ai primi prototipi realizzati dai laboratori del TILab e dai principali player tecnologici, dalle attività di ricerca fino alle ultime sperimentazioni realizzate a livello mondiale.
La giornata ha avuto l’obiettivo di far conoscere use cases e nuove opportunità tecnologiche e di business, che la tecnologia 5G introdurrà nel mercato a partire dal 2020. L’incontro ha infatti rappresentato l’occasione per avvicinarsi alla nuova generazione della rete mobile, caratterizzata non solo da capacità fino anche a 10 Gbit/s (centinaia di volte maggiore del 4G), ma anche di connettere un altissimo numero di device per kmq (fino anche a centinaia di migliaia) e con prestazioni di latenza bassissima, dell’ordine del millisecondo,
Tutto ciò fa comprendere come il 5G permetterà di fornire tanti nuovi servizi, non solo nelle comunicazioni person to person, ma anche per quelle di milioni di sensori che potranno essere collegati alla rete abilitando una fully connected society.
TIM, con questa iniziativa, conferma il ruolo di capofila europeo nella ricerca e nel processo di definizione dello standard del 5G, nell’ambito dei gruppi d’interesse e standard internazionali (NGMN, 3GPP, ITU), dei progetti europei (es. iJoin, MiWaves e i nuovi XHaul, FlexGware, FANTASTIC5G e METIS 2) e attraverso iniziative sperimentali sviluppate anche con alcune università.
Tra i diversi servizi un’attenzione particolare è stata dedicata all’Internet Of Things: dai sensori ultra leggeri e a bassissimo consumo inseriti all’interno del tessuto degli abiti per controllare la nostra salute (temperatura, pressione sanguigna, battito del cuore, etc,), ai sistemi automatici di controllo del traffico stradale e della guida assistita di veicoli, alla trasmissione real time di video ad altissima qualità.
La nuova generazione 5G, che trasformerà la nostra società a partire dal 2020, vedrà quindi evoluzioni non solo nell’accesso radio, ma anche nelle architetture di rete, che saranno nativamente di tipo cloud (NFV) e programmabili in funzione delle esigenze di traffico e servizio (SDN).
All’incontro hanno partecipato Roberto Opilio – Direttore Operations di Telecom Italia, Gabriela Styf Sjoman – Responsabile Engineering & TILab di Telecom Italia, Sandro Dionisi – Responsabile Global Advisor Services di Telecom Italia, Rachid El Attachi – Head of Network Strategy di Deutsche Telekom, Jonas Näslund – Head of Radio Strategy di Ericsson, Maziar Nekovee – 5G Europe Chief Researcher di Samsung, Arnaud Vanparys – Head of Network Innovation di Orange, Artur Wachtel – 5G Global Strategy Supervisor di Huawei, Volker Ziegler – Chief Architect Technology and Innovation di Nokia.
Nel corso della giornata sono state presentate delle demo, alcune delle quali in anteprima per l’Europa, quali quelle proposte da Ericsson, Nokia, Huawei, Samsung, NEC, Alcatel-Lucent, oltre alla start-up americana Kumu con il full-duplex, il dimostratore di Virtual RAN basato su un progetto Open Source (collaborazione TIM e Università di Pisa) e il progetto europeo iJOIN, focalizzato sulle soluzioni RAN as a service in ottica 5G, cui TIM ha partecipato.