Nuova puntata per i costi di terminazione: il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, ha approvato la proposta di delibera relativa al mercato della terminazione mobile che verrà ora sottoposta a consultazione pubblica nazionale nonchè al parere della Commissione europea e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Prezzi che farebbero saltare tutto il meccanismo di “autoricarica” in vigore con vari piani degli operatori nazionali, i prezzi parlano chiaro.
Nella proposta di decisione, l’Autorità innanzitutto conferma sia la definizione del mercato rilevante – ossia il servizio di terminazione voce su rete mobile – sia la valutazione circa l’assetto competitivo, che continua ad essere caratterizzato dalla presenza di quattro operatori infrastrutturati (Telecom Italia, Vodafone, Wind ed 3 Italia) con notevole forza di mercato e, perciò, sottoposti a regolamentazione ex ante.
Anche per quanto riguarda le misure in capo ai quattro operatori, si confermano gli obblighi di:
- accesso ed uso delle risorse di rete
- trasparenza
- non discriminazione
- controllo dei prezzi e contabilità dei costi.
In particolare, con riferimento a quest’ultimo obbligo, l’Autorità ha individuato il nuovo percorso di riduzione tariffaria (glide path) che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2012 e riguarderà il periodo 2012-2015.
Per i tre principali operatori – ossia Tim, Vodafone e Wind – le tariffe proposte sono:
- 4,1 centesimi (di euro al minuto) per il 2012,
- 2,6 centesimi per il 2013,
- 1,6 centesimi per il 2014
- 0,98 centesimi per il 2015.
Per H3G, ultimo operatore entrato sul mercato, in ragione della tuttora permanente asimmetria nella dotazione di frequenze, l’Autorità considera che per il prossimo biennio sia ancora giustificata una moderata asimmetria tariffaria, rispetto ai concorrenti. Dal 2014, è previsto invece il raggiungimento della piena simmetria tariffaria tra tutti e quattro gli operatori.
In tal senso, le tariffe proposte per H3G sono: 5,1 centesimi per il 2012, 3,4 centesimi per il 2013 per poi accedere ai “regolari” 1,6 centesimi per il 2014 e 0,98 centesimi per il 2015.