Se non ci sono ulteriori rinvii il pomeriggio odierno potrebbe rivelarsi quello decisivo per i costi di terminazione nella telefonia mobile.
Il Consiglio dell’AGCOM, infatti, deve decidere il passaggio ai nuovi prezzi. Tutto questo partendo dal parere della Commissione Ue propende per l’allineamento dell’Italia agli altri Paesi, nel più breve tempo possibile, a un costo intorno al centesimo d’euro.
La questione è all’ordine del giorno del Consiglio dell’Agcom che si riunisce dalle ore 14 al riguardo.
Interessanti le posizioni dei gestori. H3G in ragione della permanente asimmetria nella dotazione di frequenze – persistente almeno fino a quando non potrà i 900Mhz come ha ricordato Vincenzo Novari in diversi interventi nei giorni scorsi, nda – chiede in pratica che sia mantenuto un’asimmetria rispetto agli altre tre operatori: in questo caso quindi l’operatore di Trezzano è indifferente a un taglio dei costi purché possa usufruire ancora di un vantaggio competitivo a livello di terminazione.
La proposta originaria dell’Autorità in effetti era in tal senso: piena simmetria dal 2014. L’Unione Europea invece spinge per una soluzione paritaria già dal nuovo anno.
In questo caso però ci sono anche le cifre che fanno discutere. Telecom rimane neutrale (operatore sia di linea fissa che di rete mobile, riesce a compensare qualunque decisione al momento), mentre Wind e Vodafone chiedono che agli 0,98 ct/minuto si arrivi con gradualità e non subito.
Su questo oggi pomeriggio potrebbero uscire le prime novità: tempistica ed asimmetria sembrano in contrasto con le indicazioni della Commissione europea, vedremo se l’Italia prenderà una via a parte o se cercherà almeno un “connubio” per provare ad accontentare le tanti parti in causa.