E’ l’argomento del giorno.
Il testo presente in un DL che ha come priorità il trovare fondi per la Protezione Civile infatti scrive esplicitamente che «in alternativa all’aumento dell’aliquota di accisa ovvero in combinazione con lo stesso, il fondo di cui all’articolo 28 della legge n. 196 del 2009 è corrispondentemente e obbligatoriamente reintegrato, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, con le maggiori entrate derivanti dalla tassazione fino a una misura massima di due centesimi di euro per ciascuna comunicazione effettuata attraverso l’invio di brevi messaggi di testo (sms ) mediante telefono cellulare, computer o siti internet gestiti dalle società telefoniche».
Una cifra che quindi andrebbe, tecnicamente, a sommarsi ai costi di interconnessione che gravano sul costo finale per il cliente. Il costo di interconnessione, spesso contestato, è quella cifra che gli operatori pagano per “terminare” una chiamata o un messaggio di testo su un’altra rete.
Un costo che serve sì a fare cassa ma anche a creare altre situazione. Particolarmente significativa in Italia è stata ad esempio la nascita delle autoricariche per gli SMS ricevuti: gli operatori per aumentare gli incassi relativi a questa voce negli ultimi hanno incentivato, restituendo parte del guadagno al consumatore finale, l’arrivo di messaggi sulla propria rete. Un effetto a catena che probabilmente ha tenuto i prezzi degli SMS al dettaglio piuttosto alti tanto da generare anche il “noto” paradosso dell’Eurotariffa. Ossia una spesa maggiore in alcuni casi per i messaggi tra due telefoni italiani che per quelli inviati in roaming internazionale all’interno dell’Unione Europea.
Proprio la ristrutturazione al ribasso dell’Eurotariffa potrebbe però scontrasi con questa nuova tassazione, sono tutt’altro che improbabili – se passasse il DL – ricorsi alle autorità anche da parte degli operatori stessi.
Nei prossimi giorni torneremo approfondendo la tematica. Intanto potete partecipare alle discussioni della nostra Community.