Nella seduta di ieri, il Consiglio dell’AGCOM ha assunto alcune importanti decisioni relative alla disciplina delle tariffe wholesale dei servizi di rete fissa inerenti l’accesso ed il traffico telefonico.
Relativamente al traffico telefonico, sono state definite le tariffe di terminazione, sia nella tecnologia “tradizionale” TDM, sia nella innovativa tecnologia IP, oltre che le tariffe di raccolta e transito in tecnologia IP.
In particolare, l’Autorità ha approvato una proposta di delibera – da inviare a Bruxelles per il consueto parere – con la quale sono stabilite le tariffe di terminazione su rete fissa in tecnologia TDM per i concorrenti di Telecom Italia (c.d. OLO) per l’anno 2012: il livello proposto, simmetrico a quello applicato da Telecom Italia per la terminazione a livello SGU (stadio di gruppo urbano), è pari a 0,272 centesimi di euro/minuto. Parallelamente, il Consiglio ha definito le tariffe di terminazione e di in tecnologia IP – valide sia per Telecom Italia che per gli OLO – per gli anni 2013-2015. In particolare: le tariffe di terminazione scendono da 0,272 centesimi di euro/minuto nel 2012 a 0,043 centesimi di euro/minuto nel 2015.
L’Autorità ha inoltre definito le tariffe di raccolta IP valide per Telecom Italia che scendono da 0,272 centesimi di euro/minuto nel 2012 a 0,140 centesimi di euro/minuto nel 2015. L’Autorità ipotizza inoltre il ripristino – per il 2013 – della regolamentazione delle tariffe di interconnessione in tecnologia TDM, dal momento che il processo di migrazione da questa tecnologia a quella IP è stato sensibilmente rallentato anche alla luce della definizione, avvenuta solo a novembre 2012, delle specifiche tecniche di dettaglio per l’interconnessione IP presso il Ministero dello Sviluppo economico, a seguito delle difficoltà emerse tra gli operatori per giungere a soluzioni tecniche condivise.
Con riferimento ai servizi di accesso wholesale alla rete fissa, nella stessa seduta del 20 dicembre l’Autorità ha approvato il prezzo del canone WLR per il 2012 ed ha avviato due consultazioni pubbliche inerenti le condizioni tecniche ed economiche dei prezzi WLR e bitstream 2013.
Per il WLR 2012, facendo seguito al parere della Commissione europea sullo schema di provvedimento notificato, l’Autorità ha approvato un canone di accesso mensile POTS pari a 11,70 euro/mese (in riduzione dal valore 12,88 euro/mese vigente fino a maggio 2012) e pari a 14,34 euro/mese per l’ISDN (in riduzione dal valore 15,15 euro/mese vigente fino a maggio 2012). Lo schema di provvedimento inerente il bitstream 2013 prevede il riesame del canone di accesso (precedentemente a network cap) sulla base dell’orientamento al costo (con modello BULRIC). In particolare viene proposta una riduzione del canone di accesso bitstream naked, pari nel 2012 a 19,50 euro/mese, a 17,50 euro/mese (-10,3%). Per il canone di accesso del bitstream condiviso si passa da 7,79 euro/mese a 7,33 euro/mese.
Lo stesso provvedimento propone inoltre una riduzione del 5% del costo della banda bitstream (trasporto dal nodo di accesso DSLAM al nodo di consegna); la riduzione è invece del 46% per il prezzo della banda ethernet, la tecnologia delle reti NGAN destinata inoltre a sostituire l’ATM. Nello stesso schema di provvedimento si propone una rivalutazione dei contributi una tantum (attivazione, disattivazione, migrazione, ecc.) sulla base dell’orientamento al costo.
Lo schema di provvedimento inerente il WLR 2013 ripropone una valutazione del canone mensile di accesso sulla base dell’orientamento al costo pari al prezzo 2012. Viene inoltre proposta una rivalutazione del costo “pieno” della manodopera (46,88 euro/ora in riduzione da 47,40 euro/ora del 2012) e, sulla base di questo, del costo dei principali contributi una tantum (attivazione, disattivazione, ecc.).
Con questo set di misure, il Consiglio dell’Autorità, oltre a completare il percorso nazionale per la definizione delle tariffe 2012, ha impresso una decisa accelerazione al processo di definizione delle tariffe relative ai prossimi anni. In questo modo, l’Autorità intende assicurare una maggiore certezza regolamentare attraverso una più tempestiva definizione delle condizioni tecniche ed economiche dei servizi all’ingrosso forniti da Telecom Italia.