I nostri dati personali sono ormai disponibili, archiviati e utilizzati ogni giorno. Come mai in precedenza. Una minaccia alla nostra privacy da non sottovalutare. Per questa ragione il Parlamento europeo sta studiando una riforma della legga relativa alla difesa dei dati del 1995.
La riforma della regolamentazione europea sulla protezione dei dati, proposta dalla Commissione europea, si pone come obiettivo quello di modernizzare la legge del 1995. Infatti i rapidi cambiamenti tecnologici hanno fatto emergere nuove sfide nell’ambito della protezione dei dati personali, come per esempio l’abuso nel trattamento dei dati personali da parte di società private e autorità pubbliche.
- il diritto all’oblio, cioè il diritto di cancellare i propri dati (in caso non esistano ragioni legittime per conservarli);
- delle multe in caso di divulgazione o di perdita dei dati.
Per Peter Hustinx, garante dell’autorità di vigilanza sulla protezione dei dati, la sensibilizzazione dei cittadini è la priorità assoluta: “Le nostre informazioni personali sono preziose. Custoditele al sicuro e quando diffondete un’informazione, siate coscienti dei vostri diritti! Avete il diritto di sapere quali sono le informazioni che vengono archiviate dalle grandi aziende e dal governo“.
Due è meglio di uno Sono due le proposte di legge attualmente in preparazione. La prima stabilisce un nuovo quadro normativo per la protezione dei dati personali. Il relatore per il PE è il deputato tedesco dei Verdi Jan Philipp Albrecht. I pilastri saranno: “Il diritto all’oblio, la necessità di autorizzare l’utilizzo o il trasferimento dei dati personali, e le sanzioni in caso di violazione dei diritti alla confidenzialità. Si tratta di tre elementi fondamentali per la protezione dei dati dei cittadini europei: non importante che essi siano violati all’interno o all’esterno dell’UE”.
La direttiva invece si concentrerà sul trattamento dei dati personali da parte delle autorità giudiziarie per evitare ogni possibile abuso da parte della polizia o delle autorità di pubblica sicurezza. Il relatore del PE per questo dossier sarà il deputato socialista greco Dimitrios Droutsas.
“L’Europa necessita urgentemente una riforma della legge sulla protezione dei dati” ha dichiarato Dimitrios Droutsas. “Un bisogno dettato principalmente dai grandi progressi tecnologici, dall’evoluzione delle norme sociali e da una società sempre più presente on line. La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE, devono lavorare con serietà per garantire ai cittadini degli standard di sicurezza alti entro la fine della legislazione nel 2014”.
Cloud: o come gli Stati Uniti spiano l’Europa Uno studio pubblicato alla fine del 2012 dal PE sottolinea i rischi del “cloud computing”. Il pericolo più grande non è legato alla possibile cyber-criminalità, bensì alla perdita di controllo dei propri dati e della propria identità on line”.
Sempre all’interno di questo studio viene indicato che la legge americana autorizza il controllo dei dati inseriti nel “cloud” – quindi in un data base on line – relativi a cittadini non americani. Ma cosa significa concretamente? Un porta d’entrata per la CIA e lo spionaggio? La riforma delle regole europe non si applicherà alle autorità americane, ma questa tema dovrebbe essere dibattuto nei negoziati UE-USA.