Recupero crediti nella telefonia fissa, mezzo milione di multa di Antitrust

by Redazione

La sede dell'Antitrust“Pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive”: sono quelle che, a giudizio dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, RECUS S.p.A. ha messo in atto autonomamente per recuperare vari crediti a favore di società in prevalenza fornitrici di utenze domestiche (energia elettrica, gas, telefonia fissa).

Le condotte si sono manifestate attraverso insistenti solleciti telefonici, continue richieste epistolari e digitali (via mail, sms), nonché visite domiciliari: e ciò anche presso terze persone, quali i vicini di casa o i parenti del debitore, in modo da esercitare un indebito condizionamento.

Lo scopo era quello di indurre il debitore al pagamento di crediti non specificati nelle comunicazioni, o comunque da lui contestati anche per problemi di prescrizione, minacciando – in caso di mancato pagamento – azioni leg ali e altre iniziative. Per questo, l’Antitrust ha irrogato alla società una sanzione di 500.000 euro.

Il caso era stato segnalato all’Autorità da diversi consumatori tra marzo 2013 e dicembre 2014, nonché da un’associazione di consumatori.

A seguito delle verifiche ispettive svolte con la collaborazione del Nucleo Speciale Tutela mercati della Guardia di Finanza, l’Antitrust ha accertato che la società RECUS ha posto in essere comportamenti che, complessivamente considerati, hanno falsato in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio a cui sono stati diretti. Lo stato di “indebito condizionamento” è stato provocato dalle condotte della società per il recupero crediti, poste in essere secondo programmi comportamentali pianificati in base a strategie aziendali prestabilite e utilizzando un apparato organizzativo per realizzare tali programmi, con l’effetto di indurre i consumatori ad adottare decisioni commerciali che altrimenti non avrebbero preso.