Europa

Roaming zero, in Europa c’è l’accordo: stop ai costi da giugno 2017 (ed EuroTariffa più economica nel 2016)

by Fabrizio Castagnotto

aumento costi, salvadanaio porcellino rottoFinalmente c’è l’accordo: in mattinata la Commissione Europea ha comunicato che anche il Parlamento e il Consiglio hanno approvato il piano di “roaming zero” a lungo promosso dalla stessa.

Dopo anni di trattative e di rinvii, la strada sembrava ancora lunga (si temeva di dover aspettare almeno fino al 2018), mentre oggi viene finalmente formalizzata la data in cui smetteranno di esistere i costi aggiuntivi legati al roaming internazionale in Europa.

L’accordo di oggi, infatti, prevede che tali sovrapprezzi dovranno cessare di esistere a partire dal 15 giugno 2017, data a partire dalla quale a tutti i clienti dei gestori mobili dell’Unione Europea dovrà essere permesso di pagare le medesime tariffe in qualunque Stato membro si trovino. Dovrebbe dunque essere il definitivo addio alle tariffe di roaming internazionale che aumentano le bollette dei nostri abbonamenti e assottigliano i crediti delle nostre ricaricabili quando ci troviamo in Europa per vacanza o lavoro.

Ma non si arriverà al roaming a costo zero direttamente: è previsto, infatti, un altro passo intermedio, che prevede una nuova riduzione dei costi massimi applicabili con quella che è nota come EuroTariffa.

A partire da aprile 2016, infatti, si ridurranno ancora i costi aggiuntivi applicabili dagli operatori per le comunicazioni effettuate all’estero rispetto a quelle nel Paese d’origine: un massimo di 5 Eurocent (+ IVA) al minuto per le chiamate voce, 2 Eurocent (+ IVA) per gli SMS e 5 Eurocent (+ IVA) per MB di traffico dati effettuato. Le tariffe applicate seguendo questa direttiva, secondo la stima della Commissione, dovrebbero essere in alcuni casi anche del 75% più economiche rispetto a quelle dell’attuale EuroTariff.

Speriamo che questo sia il primo passo per un vero mercato europeo delle telecomunicazioni, con un aumento della concorrenza all’interno del Vecchio Continente, e che i gestori di telefonia mobile ne approfittino in tal senso e non si limitino a compensare l’ulteriore riduzione dei propri introiti da roaming con rimodulazioni ed introduzioni di nuovi costi per i servizi erogati in ambito nazionale.