Banda ultralarga: “Preoccupati per la schizofrenia della politica”, la dura reazione di Dina Ravera

by Andrea Trapani

Dina RaveraSiamo molto preoccupati  e sconcertati dalla schizofrenia che sembra dominare la politica in materia di banda ultralarga. Da una parte, nell’ultimo Consiglio dei Ministri è stato  finalmente proposto il decreto contenente le misure per semplificare e rendere meno onerosa  la posa in opera della fibra ottica.  Misure promesse da tutti i governi che si sono occupati di “digitale”, auspicate  dal Parlamento e vitali per accelerare l’attuazione della strategia del Governo sulla banda Ultra larga e rendere più efficienti gli investimenti infrastrutturali degli operatori di Telecomunicazione. 

Dall’altra il ritardo nell’emanazione del testo definitivo del decreto sembra trovare giustificazione nella voce che un’Amministrazione dello stesso Governo abbia posto il veto su queste disposizioni.”

E’ durissima la presa di posizione di Dina Ravera, Presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, a fronte della possibilità che le norme per facilitare la posa della fibra ottica rimangano, ancora una volta, lettera morta.

Nell’ultimo Consiglio dei Ministri, infatti, è entrato il testo del decreto recante disposizioni di semplificazione, attese da anni dal settore TLC, finalizzate al riconoscimento del ruolo degli enti di standardizzazione tecnica e al superamento del rischio di ingiustificate doppie imposizioni sul territorio.

Imposizioni che graverebbero tanto su quegli operatori di Tlc che stanno sostenendo lo sforzo più grande per realizzare  la rete fissa a banda ultralarga che su chi realizzerà la strategia del Governo per portare la banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato.

Allo stesso tempo, il presunto veto sul decreto sulla fibra ottica, giunge nel giorno in cui è stato annunciato l’accordo con le Regioni sull’utilizzo dei fondi comunitari per lo sviluppo della rete a banda ultralarga.

Poiché – continua Dina Ravera – crediamo fermamente nell’impegno del Governo sull’innovazione digitale come strumento strategico di crescita e trasformazione competitiva del nostro Paese, come più volte affermato dallo stesso Presidente Renzi, speriamo vivamente che ritardi e reticenze siano dovuti a malintesi e che, quindi, potranno essere ricomposti facendo prevalere la valutazione dell’importanza della rete a banda ultralarga per il futuro del Paese e la necessità di accelerare in questa direzione”.