Nella seduta di giovedì, il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo M. Cardani, relatore Antonio Preto, ha approvato a maggioranza le Linee guida per le condizioni di accesso all’ingrosso alle reti destinatarie di contributi pubblici.
Con questa decisione, l’Autorità ha individuato le Linee guida relative ai criteri applicabili per l’utilizzo delle infrastrutture che saranno realizzate grazie al piano di finanziamenti pubblici previsto dalla Strategia italiana per la banda ultra larga per le aree bianche del Paese (cluster C e D). In particolare, le Linee guida definiscono le condizioni di accesso wholesale alle reti a banda ultra larga destinatarie di contributi pubblici applicabili a tutte le tipologie di servizi di accesso wholesale sia attivi sia passivi, indipendentemente dalla tecnologia sottostante, pur tenendo conto della specificità dei diversi modelli di intervento pubblico.
Le Linee guida disciplinano quindi, in modo distinto, il modello di intervento cd. “ad incentivo”, basato sul co-finanziamento di reti proprietarie private e fino ad oggi applicato, ed il nuovo modello ad intervento diretto, basato, per intero, sul finanziamento pubblico di reti proprietarie pubbliche.
Principio comune ai due modelli è che la rete finanziata sia resa disponibile ai soggetti terzi garantendo il massimo livello di disaggregazione dei servizi, in linea con gli Orientamenti europei del2013. Relativamente alle condizioni economiche di utilizzo delle nuove risorse di rete, nel caso di finanziamenti “ad incentivo”, l’Autorità h aconfermato che il livello di prezzi coerente con le indicazioni europee ed idoneo a realizzare la minima distorsione competitiva è rappresentato dai prezzi delle offerte di riferimento approvati per l’operatore notificato nelle aree competitive (cfr. delibera n.623/15/CONS). Tali valori, unitamente alla previsione di strumenti di recupero degli eventuali extra-profitti (c.d. claw back), consentono infatti di minimizzare il finanziamento pubblico, garantendo al contempo un’equa remunerazione dei capitali privati impiegati.Nel caso del modello di intervento diretto, ossia del caso in cui l’infrastruttura–interamente finanziata da fondi pubblici–è di proprietà dello Stato, l’Autorità ha individuato criteri applicabili e un meccanismo di prezzo di accesso alla rete finalizzato a remunerare i costi propri del concessionario che gestirà la stessa.
Al fine di prevenire distorsioni sui mercati rilevanti generate da prezzi di accesso differenziati in funzione dei diversi modelli esistenti in diverse aree del Paese, e la conseguente, eventuale emersione di extraprofitti ingiustificati sui mercati con prezzi al dettaglio uniformi, viene prevista la facoltà della stazione appaltante di adottare un meccanismo compensativo incentivante. Tale meccanismo prevede, in particolare, la possibilità di corrispondere un onere concessorio alla stazione appaltante, da questa stabilito in misura utile a garantire condizioni competitive eque e sostenibili.Al fine di mantenerei benefici sociali previsti dall’intervento pubblico, gli introiti derivanti da quest’ultima componente potranno, essere impiegati per effettuare ulteriori interventi sul territorio (sia di tipo infrastrutturale sia di sostegno alla domanda, ad esempio con emissione di voucher) in linea con le misure già previste nella Strategia della Banda Ultra Larga. Il valore complessivo di tali prezzi non potrà in ogni caso superare i livelli di prezzo equivalenti delle aree competitive. In ogni caso, per evitare onerose barriere economiche una tantum, che disincentivino l’accesso al mercato, le condizioni economiche di accesso dovranno seguire un modello “a consumo”.
Infine, l’accesso alle reti finanziate dovrà avvenire a condizioni trasparenti e non discriminatorie e-nel caso in cui il beneficiario/concessionario sia un operatore verticalmente integrato–saranno previste misure specifiche finalizzate a garantire un’effettiva parità di trattamento interna–esterna.Con il provvedimento adottato, l’Autorità fornisce il proprio contributo allo sviluppo delle reti e dei servizi a banda ultra-larga anche nelle aree a fallimento di mercato, garantendo al contempo un adeguato livello di competizione tra gli operatori di telecomunicazioni.