Stop ai confini dello streaming: l’UE apre ai contenuti oltre frontiera

by Andrea Trapani

Mercato unico digitale: i negoziatori dell’UE concordano nuove norme che consentono agli europei di poter utilizzare i servizi di contenuti online in un altro paese dell’UE.
Le norme riflettono le nuove abitudini degli europei di fruizione online di contenuti culturali e di intrattenimento durante gli spostamenti nell’UE.In pratica le produzioni nazionali – si pensi a Sky Go, Infinity, etc. – potranno seguire il cliente anche in altri paesi europei

In base all’accordo raggiunto oggi tra i negoziatori del Parlamento europeo, gli Stati membri e la Commissione europea, gli europei avranno presto la possibilità di utilizzare appieno i loro abbonamenti online a libri, film, eventi sportivi, videogiochi o servizi musicali quando viaggiano all’interno dell’UE. Si tratta del primo accordo di ammodernamento della normativa sul diritto d’autore dell’UE proposto dalla Commissione nella strategia per il mercato unico digitale.

Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, ha apprezzato l’accordo, raggiunto solo una settimana dopo quello sulle tariffe di roaming all’ingrosso: “L’accordo di oggi porterà benefici concreti ai cittadini europei che potranno usare in tutta Europa l’abbonamento che hanno sottoscritto nel paese d’origine per guardare gli eventi sportivi preferiti, le serie che più amano e ascoltare la musica che prediligono. Si tratta di un nuovo importante passo verso l’eliminazione degli ostacoli nel mercato unico digitale. Ringrazio di cuore il relatore del Parlamento europeo Jean-Marie Cavada, la presidenza maltese del Consiglio dell’UE e tutte le parti coinvolte nel compromesso raggiunto oggi. Sono ora necessari accordi sulle nostre altre proposte per modernizzare la normativa dell’UE sui diritti d’autore e garantire un più ampio accesso transfrontaliero ai contenuti creativi. Confido nel Parlamento europeo e negli Stati membri per raggiungere questo traguardo.”

Tibor Navracsics, Commissario responsabile per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, ha affermato: “Le persone non vedono l’ora di poter fruire di contenuti culturali in qualsiasi momento e le tecnologie digitali offrono nuove opportunità per farlo. L’accordo di oggi apre nuove possibilità ai cittadini tutelando, al tempo stesso, gli autori e gli investimenti nella produzione di contenuti culturali o sportivi. Questa soluzione equilibrata è un segnale incoraggiante per gli sforzi profusi al fine di creare un mercato unico digitale che offra nuove opportunità agli autori e ai consumatori.”

Le nuove norme sulla portabilità risponderanno alle nuove abitudini degli europei di fruizione di contenuti culturali e di intrattenimento. Nel 2016 il 64% degli europei ha utilizzato Internet per scaricare giochi, immagini, film o musica o per avere accesso agli stessi, utilizzando sempre più spesso i dispositivi mobili. Da un’indagine realizzata nel 2015 è emerso che un europeo su tre vuole la portabilità transfrontaliera, una possibilità ritenuta ancora più importante dai giovani. La metà delle persone di età compresa tra i 15 e i 39 anni ritiene cruciali la portabilità e l’accesso al servizio cui è abbonata quando si sposta in Europa.

Le nuove norme permetteranno ai consumatori di accedere ai servizi di contenuti online quando si spostano all’interno dell’UE nello stesso modo in cui vi accedono da casa. Ad esempio, se si abbona ai servizi online di Canal+ per guardare film e serie, il consumatore francese sarà in grado di accedere a film e serie disponibili in Francia se va in vacanza in Croazia o si sposta in Danimarca per un viaggio di lavoro.

I fornitori di servizi di contenuti online come Netflix, MyTF1 o Spotify verificheranno il paese di residenza dell’abbonato tramite strumenti quali i dati di pagamento, l’esistenza di un contratto Internet o l’indirizzo IP. Tutti i fornitori che offrono servizi di contenuti online a pagamento saranno tenuti a rispettare le nuove norme. Per i servizi gratuiti (come i servizi online delle televisioni pubbliche o delle radio) i fornitori potranno decidere se offrire la portabilità ai propri abbonati.

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Prossime tappe – Il testo concordato deve ora essere formalmente confermato dal Consiglio dell’UE e dal Parlamento europeo. Una volta adottato, il regolamento sarà applicabile in tutti gli Stati membri dell’UE entro l’inizio del 2018 poiché il regolamento concede ai fornitori e ai titolari dei diritti un periodo di 9 mesi per prepararsi all’applicazione delle nuove norme.

Contesto – Nel dicembre 2015 la Commissione europea ha proposto un regolamento per ampliare l’accesso ai contenuti online per i viaggiatori nell’UE. È stata la prima proposta legislativa della strategia per il mercato unico digitale, completata nel settembre 2016 da norme moderne sul diritto d’autore nell’UE al fine di ampliare la diversità culturale in Europa e i contenuti disponibili online, introducendo nel contempo norme più chiare per tutti gli utenti online. Il regolamento verte su quei servizi di contenuti online per i quali l’applicazione delle norme sul diritto d’autore è della massima importanza, come le piattaforme di video on demand (Netflix, HBO Go, Amazon Prime, Mubi, Chili TV), i servizi di TV online (Viasat’s Viaplay, Sky’s Now TV, Voyo), i servizi di streaming musicale (Spotify, Deezer, Google Music) o i negozi online di giochi (Steam, Origin). La principale caratteristica di questi servizi è fornire accesso a contenuti protetti dal diritto d’autore e diritti connessi, come anche a servizi di media audiovisivi.

La possibilità di avere accesso a servizi di contenuti online quando si viaggia sarà ancora più importante a partire dal 15 giugno 2017 quando, con l’entrata in vigore delle nuove norme sul roaming, gli utenti che si spostano in un altro Stato membro pagheranno la tariffa nazionale per utilizzare, purché in modo ragionevole, la rete mobile, indipendentemente dallo Stato membro in cui si trovano (cfr. recente comunicato stampa).

Per maggiori informazioni
Regolamento che garantisce la portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online nel mercato interno
MEMO/17/243
Factsheet

Comunicato Stampa