La battaglia di AgCom contro le bollette ogni 28 giorni rischia di finire in beffa: come anticipa repubblica.it Tim, Vodafone e WindTre rischiano di pagare appena un milione 160 mila euro a testa per aver accantonato la classica fattura mensile.
Troppo poco. Tanto da far reagire anche la stessa autorità che, sempre sul quotidiano nazionale, ammette – tramite Posteraro, uno dei 5 membri AgCom, ndr – è necessario un intervento legislativo.
In pratica, da quanto emerge, “non è in discussione la facoltà delle compagnie telefoniche di aumentare i prezzi. L’intervento del Garante, dunque, non mira a contrastare la manovra tariffaria in sé. Vuole assicurare che i consumatori siano informati in modo trasparente. In altri termini, liberi gli operatori di aumentare i prezzi, a condizione però che gli utenti ne siano pienamente consapevoli”.
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“A questo fine, non è sufficiente una semplice comunicazione attraverso la fattura. Il consumatore verifica per davvero quanto spende se ha di fronte a sé un parametro temporale consolidato: il mese, non certo le quattro settimane. Gli stipendi e le pensioni vengono pagati ogni mese, non ogni 28 giorni”.
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