La decisione al momento è del cosiddetto “Gran Giurì della pubblicità”, ovvero dell’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria (IAP) che è un’associazione riconosciuta operante affinché la comunicazione commerciale sia onesta, veritiera e corretta” a tutela del pubblico dei consumatori e delle imprese.
Si tratta insomma di un sistema di auto-regolamentazione dell’intero settore pubblicitario – imprese che investono, agenzie che la creano e mezzi che la diffondono – che si impegna a rispettare le norme contenute nel Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale.
Cosa è successo? Che TIM e Vodafone abbiano contestato alcuni messaggi di Iliad (e viceversa, ndr): «Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara in riferimento alla comunicazione di Iliad contestata da Telecom e da Vodafone che essa è in contrasto con l’art. 2 CA nella parte in cui promette una copertura in 4G plus e sia in ulteriore contrasto con la stessa norma nella parte in cui omette di indicare chiaramente i costi di attivazione ed i limiti in caso di uso delle reti europee ed in questi limiti ne ordina la cessazione.
Circa la riconvenzionale di Iliad nei confronti di Telecom il Giurì ritiene che il messaggio contestato sia in contrasto con l’art. 2 CA limitatamente alla frase “ovunque ti trovi” ed in questi limiti ne ordina la cessazione.»
La decisione è stata presa seguendo l’Art. 2 (Comunicazione commerciale ingannevole) del codice di autodisciplina. Perché due decisioni?
Perché due sono state i messaggi arrivati al Giurì:
- TIM e Vodafone contro Iliad: “Scegli la verità, scegli Iliad” – “#RivoluzioneIliad” – “30 giga in 4G+, minuti e SMS illimitati, a 5 euro e 99 al mese. Per sempre. E per davvero.”
- Iliad contro TIM:“Il prodotto TIM che ti permette di accedere alla rete mobile 4GPlus di TIM ovunque ti trovi” – “Grazie alla rete TIM 4GPlus, TIM HUB 4G ti offre un’esperienza di navigazione ottimale fino a 260 Mega!”
Tutti vinti e vincitori. Fino alla prossima battaglia.
Dal 20 luglio comunque Iliad dovrà interrompere la diffusione degli spot o sostituirli.