Nel primo bollettino dell’anno 2020, Antitrust – dopo l’analisi sulle condotte scorrette su 9 società di calcio – è tornata su un argomento caldo come quello della fatturazione per i clienti in possesso di un conto corrente estero. Una limitazione storica che, negli scorsi anni, l’Unione Europea ha deciso di eliminare e a cui i gestori telefonici si sono adeguati. Almeno sulla carta.
Invece in pratica, con tre distinte analisi provenienti da segnalazioni di clienti, sono state appurate mancanze degli operatori nell’ottemperare alle prescrizioni che prevedono di accettare – come modalità di addebito – i conti correnti di altri paesi aderenti all’Unione Europea oltre ai tradizionali conti con IBAN nazionale.
Infatti, il Regolamento (UE) n. 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio ha stabilito i nuovi requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro modificando il precedente Regolamento (CE) n. 924/2009.
Dai rilievi effettuati – nonostante l’annunciata adozione di IBAN esteri per i clienti TIM, Vodafone e Wind Tre – AGCM ha verificato la veridicità delle affermazioni rilasciate dagli operatori ricevendo risposte che hanno fatto decidere l’Autorità Garante di continuare con la propria attività di indagine e per ogni singolo provvedimento è stato deciso che ognuno di esse deve concludersi entro novanta giorni dalla notificazione dello stesso.
Al contempo l’avvio del procedimento prevede anche l’eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria prevista dall’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo.
Tra l’altro, proprio lo scorso anno, arrivò una sanzione per la mancata ottemperanza a diversi operatori telefonici.
Source agcm.it