Consumerismo: “Indagine tardiva, dare a utenti possibilità di scelta su monetizzazione dati personali. Serve Registro Universale dei Consensi dove cittadini possono verificare in tempo reale uso dei dati e rispetto privacy e concorrenza”
Le istituzioni europee hanno lasciato per anni campo libero agli algoritmi dei social network, e adesso pensano di rincorrerli con indagini tardive che arrivano quando il danno è stato già fatto.
Lo afferma Consumerismo No Profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia, commentando l’indagine antitrust della Commissione Ue finalizzata a valutare se Facebook ha violato le regole della concorrenza utilizzando i dati pubblicitari raccolti.
“Crediamo sia giunto il momento di dare finalmente dignità economica ai dati degli utenti iscritti ai vari social network, favorendo la monetizzazione di questi dati e lasciando ai consumatori il diritto di decidere in merito allo sfruttamento commerciale delle proprie informazioni – spiega il presidente, Luigi Gabriele – Occorre un RUC, Registro Universale dei Consensi, dove in maniera digitale e facilitata gli utenti possono avere traccia dello sfruttamento dei loro dati ed eventualmente revocare i consensi.
Le piattaforme globali di social media e analisi dei dati stanno monetizzando la vita dei cittadini all’insaputa di questi ultimi – prosegue Gabriele – Fino a quando non ci sarà questo diritto, il consenso sarà sempre aggirabile: per questo riteniamo che la Commissione Ue, se vuole davvero difendere gli utenti, deve sostenere questa sacrosanta battaglia e autorizzare piattaforme dove i cittadini possono in ogni momento rintracciare chi sta usando i loro dati e per quale scopo.
Grazie alla Blockchain e agli smart contract la tecnologia è ormai matura per questo passo; è la politica che ancora gioca a rincorrere le big data company” – conclude il presidente di Consumerismo No Profit.