Il Parlamento Europeo ha approvato la sua posizione su misure UE per combattere i contenuti illegali, garantire che le piattaforme rispondano dei loro algoritmi e migliorare la moderazione dei contenuti.
Il testo approvato oggi, giovedì 20 gennaio 2022, dal Parlamento con 530 voti favorevoli, 78 contrari e 80 astensioni rappresenta il mandato per negoziare la stesura finale della legislazione con la presidenza francese del Consiglio, che rappresenta i paesi membri.
Dopo il voto, Christel Schaldemose (S&D, DK), alla guida della squadra negoziale del Parlamento, ha dichiarato: “Il voto di oggi dimostra che i deputati e i cittadini europei vogliono un ambizioso regolamento digitale adatto al futuro. Molto è cambiato durante i 20 anni da quando abbiamo adottato la direttiva sul commercio elettronico. Le piattaforme online sono diventate sempre più importanti nella nostra vita quotidiana, portando nuove opportunità, ma anche nuovi rischi. È nostro dovere assicurarci che ciò che è illegale offline sia illegale online. Dobbiamo assicurarci di mettere in atto regole digitali a beneficio dei consumatori e dei cittadini. Ora possiamo iniziare i negoziati con il Consiglio, e credo che saremo in grado di raggiungere questi obiettivi”.
Rimuovere i contenuti illegali e prevenire la diffusione della disinformazione
La proposta di legge sui servizi digitali (DSA) definisce competenze e responsabilità chiare per i prestatori di servizi intermediari e, in particolare, per le piattaforme online, come i social media e i mercati online.
La DSA, cosi come approvata dai deputati, istituisce un meccanismo di “notifica e azione” e garanzie per la rimozione di prodotti, servizi o contenuti illegali online. Quando ricevono una notifica di questo tipo, i prestatori di servizi di hosting dovrebbero agire “senza indebito ritardo, tenendo conto del tipo di contenuto illegale oggetto di notifica e dell’urgenza dell’intervento”. I deputati hanno poi incluso salvaguardie più rigorose per garantire che le notifiche siano trattate in modo non arbitrario e non discriminatorio e nel rispetto dei diritti fondamentali, compresa la libertà di espressione.
Secondo i deputati, i mercati online devono garantire che i consumatori possano acquistare prodotti sicuri online. Occorre pertanto rafforzare l’obbligo di tracciamento dei commercianti (principio della conoscenza dei propri clienti o “Know Your Business Customer”).
Obblighi supplementari per piattaforme molto grandi
Le piattaforme online di dimensioni molto grandi saranno soggette a obblighi specifici a causa dei rischi particolari che comportano in termini di diffusione di contenuti illegali e nocivi. La legge sui servizi digitali dovrebbe inoltre contribuire a contrastare i contenuti nocivi (che potrebbero non essere illegali) e la diffusione di disinformazione, includendo disposizioni in materia di valutazioni dei rischi obbligatorie, misure di attenuazione dei rischi, audit indipendenti e trasparenza dei cosiddetti “sistemi di raccomandazione” (algoritmi che determinano ciò che gli utenti vedono).
Altri punti chiave
Il Parlamento ha introdotto diverse modifiche alla proposta della Commissione, ad esempio:
- esentare microimprese e piccole imprese da alcuni degli obblighi previsti dalla legge sui servizi digitali;
- pubblicità mirata: il testo prevede una scelta più trasparente e informata per i destinatari dei servizi digitali, comprese le informazioni sulla monetizzazione dei loro dati. Rifiutare il consenso non deve essere per il destinatario più difficile o dispendioso in termini di tempo rispetto a dare il consenso. Se il consenso viene rifiutato o revocato, i destinatari devono avere altre opzioni eque e ragionevoli per accedere alla piattaforma online, comprese ” le opzioni basate sulla pubblicità senza tracciamento “;
- saranno vietate le tecniche di targeting o amplificazione che trattano, rivelano o inferiscono i dati personali dei minori ai fini della visualizzazione della pubblicità, così come il targeting di individui sulla base di categorie speciali di dati che permettono di prendere di mira gruppi vulnerabili;
- risarcimento: i destinatari dei servizi digitali e le organizzazioni che li rappresentano devono poter chiedere un risarcimento per eventuali danni derivanti dal fatto che le piattaforme non rispettano i loro obblighi di dovuta diligenza;
- alle piattaforme online dovrebbe essere vietato l’uso di tecniche ingannevoli o di “nudging” per influenzare il comportamento degli utenti attraverso “modelli occulti”;
- maggiore scelta in termini di classificazione basata su algoritmi: le piattaforme online di dimensioni molto grandi dovrebbero fornire almeno un sistema di raccomandazione non basato sulla profilazione.