Antitrust e sanzioni. Perchè siano più utili, meglio più ‘salate’

by Redazione

Gli importi delle sanzioni Antitrust sono irrisori per grandi aziende, una sorta di balzello da pagare per comunque continuare nelle condotte per cui sono stati condannati dall’Autorità: questi importi sono molto più bassi dei profitti che comunque ricavano dagli illeciti commessi fino a quando non vengono “beccati”, e molto più bassi di una qualunque campagna pubblicitaria che magari potrebbe loro dare medesimi risultati“, scrive Aduc.

Si pensi alle telefonate moleste per tlc ed energia a utenti il cui numero, per esempio, non dovrebbe essere utilizzato perché in sede contrattuale l’utente ha chiesto di non ricevere sollecitazioni commerciali… ma che puntualmente riceve, non solo dal gestore con cui ha fatto un contratto ma da chiunque altro.. per cui è lecito pensare che girino elenchi “clandestini” di utenti dei vari servizi, ignorando le disposizioni di legge in materia di privacy.
Questi importi possono essere cambiati solo dal Parlamento.

“Sono anni che poniamo il problema ed abbiamo sempre trovato un muro di gomma alla richiesta di renderli proporzionali al fatturato di queste aziende che commettono illeciti….. voce nel deserto popolato da istituzioni che, di fronte ai big di energia e tlc, piegano sempre la testa…“, ricorda l’associazione dei consumatori.

Ieri, in audizione alla commissione di inchiesta sulla tutela dei consumatori, il direttore generale per la tutela del consumatore dell’Antitrust, Giovanni Calabrò, ha chiesto che sia rivisto l’attuale tetto di 5 milioni di euro per ciascuna infrazione, recependolo nella direttiva omnibus in discussione in questi giorni.

“Bene Giovanni Calabrò, già presidente di questa Autorità, siamo lieti di questa richiesta che, come noi pur se da un punto diverso di vista, nasce dall’esperienza. Sarebbe un modo per far sì che le decisioni dell’Autorità abbiano maggiore valore, inibendo gli insopportabili illeciti che questi gestori mettono in atto”, conclude Aduc.