Bollette a 28 giorni, Codici: dopo la sentenza della Cassazione, tocca ai rimborsi. Attendiamo da Agcom indicazioni veloci per i consumatori
La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso di Fastweb contro la sentenza del Consiglio di Stato sulle bollette a 28 giorni. Una storia infinita, che registra ora un epilogo felice per i consumatori, anche se è bene non abbassare la guardia, perché la questione è più intricata di quanto si possa immaginare.
Cosa ha deciso la Corte di Cassazione sulle bollette ogni 28 giorni?
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso con il quale Fastweb contestava le sentenze di Consiglio di Stato e Tar del Lazio che tra il 2018 e il 2019 avevano respinto l’impugnazione della delibera con la quale l’Agcom bocciava le bollette a 28 giorni obbligando gli operatori telefonici a tornare alla fatturazione su base mensile.
Per la Cassazione “il giudice amministrativo si è attenuto al compito interpretativo che gli è proprio” non ravvisandosi “alcun radicale stravolgimento delle norme di riferimento tali da ridondare in denegata giustizia”; “va infine posto in rilievo che nell’impugnata sentenza il giudice ammnistrativo d’appello ha ravvisato la piena legittimità dell’intervento nella specie dall’Agcom operato nell’esplicazione dei propri poteri in materia”.
“Grazie alla pronuncia della Corte che ha accolto le istanze del Codacons intervenuto in giudizio, si conferma la correttezza delle decisioni dell’Agcom e del Tar, che hanno bocciato il comportamento delle compagnie telefoniche le quali, allo scopo di aumentare i propri profitti, hanno dapprima cambiato il periodo di fatturazione a danno degli utenti e successivamente, quando l’Agcom ha imposto il ritorno alla bolletta mensile, hanno aumentato tutte insieme e allo stesso modo le tariffe telefoniche, determinando ingiustificati aggravi di spesa a danno dei consumatori. Si tratta di una importante vittoria del Codacons e di tutti gli utenti italiani della telefonia, e ora Fastweb, per effetto della decisione della Cassazione, dovrà anche risarcire la nostra associazione con 10.200 euro” – commenta il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
“Senza dubbio è una vittoria importante – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma in questi casi non bisogna perdere di vista il nodo della questione. La fatturazione a quattro settimane è stata un’ingiustizia per i consumatori. La battaglia con le compagnie telefoniche è stata lunga e difficile, ora c’è questa sentenza della Cassazione, a cui devono seguire risposte rapide e concrete”.
“Le compagnie telefoniche devono rimborsare i consumatori – dichiara Antonella Votta, avvocato di Codici esperta del settore Telecomunicazioni – e ci auguriamo che non ci siano più ritardi o rinvii in tal senso. È bene, però, considerare un aspetto. La vicenda delle bollette a 28 giorni risale a diversi anni fa. Alcuni utenti, nel frattempo, potrebbero aver cambiato operatore oppure cessato la linea telefonica. Inoltre, alcuni operatori che non hanno impugnato in Cassazione hanno già rimborsato. La situazione è complicata ed è per questo che attendiamo da Agcom indicazioni veloci sui rimborsi”.
Foto di EKATERINA BOLOVTSOVA – pexels.net