Lotta al telemarketing illegale, approvato un nuovo strumento normativo. Dopo il Registro Pubblico delle Opposizioni (attivo dal 28 luglio 2022), diventa operativo anche il Codice di Condotta, come annunciato oggi dall’Autorità Garante per la Privacy.
Si tratta di un ulteriore strumento di tutela dei diritti dei cittadini basato sul rafforzamento delle procedure di controllo da parte di tutta la filiera della Customer Relation: committenti, outsourcer, list provider, lead generator e agenzie in subappalto. Finalmente, dunque, uno strumento che disciplina il comportamento di tutta la filiera, usando logiche di condivisione delle responsabilità e verifica incrociata per mettere al sicuro ogni fase della gestione dei dati personali dei cittadini, dalla raccolta, all’utilizzo, alla cancellazione.
Il Codice di Condotta premia il lavoro di proposizione e sintesi attuato da Assocontact e OIC e arriva dopo un anno di tavoli di lavoro congiunti tra Confcommercio, Confindustria, Assocontact, Asstel, Asseprim, Assocall, DMA Italia, OIC (Osservatorio Imprese e Consumatori).
Il Codice di Condotta rappresenta un sistema di regole di comportamento e gestione che si integra con le raccomandazioni del legislatore europeo, del legislatore nazionale e delle Autorità di Vigilanza quali il Garante per la Protezione dei Dati Personali, il Garante della Concorrenza e del Mercato e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nonché delle Istituzioni regolatorie di settore, e si configura come un ulteriore elemento di contrasto al telemarketing illegale che va ad affiancarsi alle altre misure già attive, rafforzandone l’efficacia in modo sinergico.
“Riteniamo le critiche al provvedimento del tutto gratuite e ingiustificate, dal momento che il Codice è stato redatto con lacollaborazione delle associazioni dei consumatori – spiega il presidente Furio Truzzi di Assoutenti – Qualsiasi nuovo strumento che incrementi la privacy dei cittadini è da sostenere, anche se è evidente che da solo il nuovo Codice non possa bastare arisolvere il problema del telemarketing illegale”.
“Per tale motivo chiediamo al Governo di compiere un passo ulteriore prevedendo, così come hanno fatto altri paesi a partiredall’Olanda, un sistema “Opt-in”, per cui solo chi si iscrive all’apposito Registro fornisce espresso consenso al telemarketing e quindi può ricevere telefonate commerciali – prosegue Truzzi – In ogni caso Assoutenti avvierà un monitoraggio per verificare il rispetto del diritto alla privacy dei cittadini dopo l’entrata in vigore formale del Codice di condotta”.
“Si tratta di un nuovo punto di partenza nella battaglia al telemarketing selvaggio, un fenomeno che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile e che danneggia chi opera nel rispetto delle regole – afferma il presidente Codacons, Gianluca Di Ascenzo – Uno strumento che speriamo possa funzionare meglio del Registro delle Pubbliche Opposizioni, che purtroppo finora non ha portato i risultati sperati”.
In base ai dati raccolti dal Codacons, infatti, ad oggi nonostante il Registro conti 4 milioni di adesioni, più di 2,5 milioni di italiani iscritti al Registro continuano a ricevere telefonate commerciali da parte di call center e operatori specializzati. Il 38% circa delle telefonate commerciali ricevute dagli utenti propone contratti di forniture per luce e gas, mentre il 31% è legato al mondo della telefonia; cresce nell’ultimo periodo la quota delle telefonate che propongono investimenti e trading online, che raggiunge il 30% del totale.
Lelio Borgherese, Presidente di Assocontact ha dichiarato: “Siamo soddisfatti, il Codice è uno strumento prezioso e devo ringraziare l’Autorità Garante della Privacy che ci ha fornito tutto il supporto necessario ad arrivare a meta. Per noi è il segno che la strada intrapresa è giusta: la Citizen & Customer Relation, un servizio fondamentale, è ricco di opportunità per le persone, per l’industria e per il Paese ma soffre di poche, gravi, criticità che sono strutturali e possono essere superate solo se si lavora tutti insieme e si riscrivono le regole del gioco. Il Codice di Condotta era il primo passo nel 2023, insieme alla Certificazione delle Competenze dei Professionisti, un percorso appena iniziato con UNI che tutela l’employablity dei lavoratori e ne forma le competenze per offrire sempre più qualità ai cittadini. Tutti piccoli grandi passi ma l’obiettivo resta la Legge di Rilancio”
Il Presidente Operativo di OIC Raffaella Grisafi, commenta: “Questo Codice è la conferma della scelta vincente di un metodo di lavoro in cui la logica di un responsabilità collettiva e un approccio corale e dialogico ha prevalso. Ciascuno con le proprie identità e interessi ha lavorato ad un progetto comune a beneficio di tutti”
Anche il Presidente di OIC Gianluca D’Ascenzio si dice “soddisfatto” aggiungendo che “al tempo stesso, siamo consapevoli che l’approvazione del Codice rappresenta un punto di partenza per il contrasto ad un fenomeno che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile e che danneggia chi opera nel rispetto delle regol”
Per Assocontact, il Codice di condotta è infatti solo uno dei tasselli strategici per mettere in sicurezza i lavoratorie le lavoratrici e rilanciare il settore attraverso la qualità del servizio.
L’altro strumento fondamentale è la Certificazione delle competenze perché permette di recuperare il rapporto di fiducia tra cittadini, consumatori e Contact Center attraverso l’introduzione di uno standard di digital skills e competenze professionali e di iter di aggiornamento professionale. Uno strumento destinato a trasformare accesso e mobilità interna per le lavoratrici e i lavoratori, possibilità di carriera e percorsi di upskilling e reskilling. L’utilizzo di questi due strumenti rappresentano nuove prospettive per il settore e i cittadini e i consumatori.