Chiusa con impegni l’istruttoria avviata per presunto abuso di posizione dominante da parte di Google. Ora per gli utenti sarà più facile trasferire ad altre piattaforme i propri dati presenti nell’ecosistema del gruppo americano
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso l’istruttoria per presunto abuso di posizione dominante nei confronti delle società Alphabet Inc., Google LLC, Google Ireland Limited e Google Italy S.r.l (Google) accettando gli impegni proposti.
Il gruppo Alphabet/Google detiene una posizione dominante in diversi mercati e riesce perciò ad acquisire grandi quantità di dati attraverso i servizi erogati (Gmail, Google Maps, Android). Nel 2022 ha realizzato un fatturato pari a 282,8 miliardi di dollari. Le condotte potenzialmente abusive attuate da Google consistevano in ostacoli all’interoperabilità nella condivisione dei dati con altre piattaforme, in particolare con l’APP Weople, sviluppata da Hoda per proporre agli utenti modalità alternative di valorizzazione dei dati.
L’istituto della portabilità dei dati – disciplinato, tra l’altro, dall’articolo 20 del GDPR – facilita la circolazione dei dati e offre quindi ad operatori alternativi la possibilità di esercitare una pressione concorrenziale su operatori come Google, che gestiscono ecosistemi basati sulla disponibilità di quantità tendenzialmente illimitate di dati, funzionali solo al proprio modello di business. Inoltre il diritto alla portabilità, se accompagnato da effettivi meccanismi di interoperabilità, può offrire agli utenti la possibilità di ottenere il massimo potenziale economico dall’uso dei dati personali, anche attraverso modalità di sfruttamento alternative a quelle oggi praticate dall’operatore dominante.
Nel complesso, l’Autorità ha ritenuto gli impegni proposti da Google idonei a rimuovere le preoccupazioni concorrenziali. Il gruppo, infatti, ha presentato un pacchetto di tre impegni, dei quali due prospettano soluzioni integrative di Takeout – il servizio che Google rende disponibile agli utenti finali per il backup dei propri dati – per facilitare l’esportazione di dati verso operatori terzi. Il terzo impegno offre la possibilità di iniziare a testare, prima del rilascio ufficiale, una nuova soluzione – attualmente in fase di sviluppo – che permetterà la portabilità diretta dei dati da servizio a servizio, per gli operatori terzi autorizzati da un utente finale che ne faccia richiesta, in relazione ai dati forniti dall’utente stesso o generati mediante la sua attività sul motore di ricerca online di Google e della piattaforma YouTube.
Secondo l’Autorità, gli impegni presentati da Google garantiscono un’importante automatizzazione della procedura disponibile per l’esportazione dei dati (Takeout). Inoltre migliorano un meccanismo di interoperabilità che rende accessibili a piattaforme terze i dati disponibili nell’ecosistema Google. Utenti e operatori terzi potranno avvalersi di questo meccanismo fino al rilascio di una soluzione di portabilità diretta da servizio a servizio, che, secondo quanto indicato dalla stessa Google, avverrà nel primo trimestre del 2024. Inoltre, per effetto degli impegni, gli operatori terzi interessati ai dati di Google potranno iniziare a testare la citata soluzione di portabilità diretta per quanto riguarda i servizi Google Search e YouTube con almeno sei mesi di anticipo rispetto al suo effettivo rilascio.
“C’è un principio“, scrive Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy, Google Italy, “le persone devono essere in lasciate libere di utilizzare i propri dati nei servizi che preferiscono. Per questo da più di 10 anni diamo la possibilità di portare via e trasferire i dati da oltre 70 servizi diversi di Google. E continuiamo a investire in questi strumenti in modo che siano facili da utilizzare e rispettosi della loro privacy. Per questo mi fa molto piacere che oggi l’antitrust italiana abbia accettato i nostri impegni in quest’ambito.”