AgCom ha sanzionato Wind Tre per la modifica unilaterale delle offerte Pieno Wind
Lo scorso 22 gennaio, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) ha emesso un’ordinanza di ingiunzione nei confronti di Wind Tre S.p.A., imponendo una sanzione di 100.000 euro per la violazione dell’art. 98-septies decies, comma 5, del Codice delle comunicazioni elettroniche.
L’operatore è stato ritenuto responsabile di aver modificato unilateralmente le condizioni contrattuali delle offerte Pieno Wind e Pieno Wind SMS, senza rispettare gli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa di settore.
Le modifiche contestate e il provvedimento AgCom
A partire dal 22 gennaio 2024, Wind Tre ha eliminato il sistema di autoricarica previsto dalle offerte Pieno Wind, giustificando la decisione con esigenze di sostenibilità economica. Gli utenti interessati hanno ricevuto un SMS nel dicembre 2023, con cui venivano informati della cessazione del servizio e della possibilità di utilizzare il credito bonus maturato fino al 15 dicembre 2024, dopo il quale sarebbe stato azzerato.
Secondo AgCom, questa manovra non può essere considerata una legittima modifica contrattuale (jus variandi), poiché ha comportato la cessazione di un servizio essenziale per l’offerta sottoscritta dagli utenti. Inoltre, l’Autorità ha rilevato che Wind Tre non ha fornito informazioni chiare sulle modalità di recesso e sul passaggio ad altri operatori, elementi fondamentali per garantire la tutela dei consumatori.
La risposta di Wind Tre e la decisione dell’Autorità
Nella propria difesa, Wind Tre ha sostenuto di aver esercitato un legittimo diritto di recesso dal contratto e di aver rispettato il preavviso previsto dalla normativa. Tuttavia, AgCom ha respinto questa argomentazione, sottolineando che la società avrebbe dovuto trattare la cessazione del servizio come un recesso dal contratto, comunicandolo agli utenti e all’Autorità con un preavviso di almeno un mese.
Un altro elemento critico evidenziato nella delibera riguarda la trasparenza della comunicazione. Il messaggio inviato ai clienti indicava genericamente che il rimborso del credito inutilizzato sarebbe stato effettuato “entro il 29 febbraio 2024”, mentre in realtà è avvenuto il 22 febbraio. Questo dettaglio avrebbe potuto influenzare le decisioni degli utenti in merito al momento in cui esercitare il diritto di recesso per non perdere il rimborso.
Le conseguenze del provvedimento
Alla luce di queste violazioni, AgCom ha inflitto a Wind Tre una multa di 100.000 euro e ha ribadito l’importanza di garantire il rispetto delle normative sulla trasparenza delle modifiche contrattuali. Il provvedimento sottolinea l’obbligo per gli operatori di fornire informazioni chiare e complete ai propri clienti, soprattutto quando vengono apportate modifiche che incidono sulle condizioni economiche e sulla fruizione dei servizi.
Wind Tre avrà ora la possibilità di impugnare la decisione davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro 60 giorni dalla notifica della delibera.
Via agcom.it