Continua il botta e risposta tra Codici e Rabona

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo

L’associazione Codici respinge con fermezza le accuse mosse da Rabona, con tanto di minacce, in merito agli ultimi interventi relativi alla vicenda dei disservizi che un anno fa costarono pesanti disagi a tanti consumatori.

“La ricostruzione fatta dalla società ancora una volta non è corretta ed è anche parziale – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma del resto segue il filone delle comunicazioni diramate all’epoca dei disservizi, quando sui social si registrarono promesse e rassicurazioni disattese. I disservizi telefonici sono un dato di fatto, così come le difficoltà lamentate dai clienti nel ricevere assistenza dalla compagnia in quel periodo. Abbiamo raccolto centinaia di segnalazioni e siamo intervenuti più volte, anche presso le autorità, non certo per farci pubblicità o per denigrare Rabona. Il nostro unico interesse è sempre stato quello di tutelare i consumatori.

Da parte nostra c’era la volontà di chiudere in maniera bonaria la questione per ottenere un ristoro per i nostri assistiti. In seguito all’incontro citato da Rabona nella sua replica, quello del 20 giugno scorso, è stato raggiunto un accordo attraverso comunicazioni informali, ma la società non l’ha mai applicato. Nonostante i ripetuti solleciti, Rabona non ha dato seguito a quell’intesa, tant’è che ad oggi siamo ancora a richiedere il rimborso per i nostri assistiti. La società parla di accuse pretestuose ed ingiustificabili, minaccia querele forse pensando così di mettere il bavaglio alla nostra associazione. È un epilogo triste per una brutta pagina dell’attività di Rabona, che si sarà anche impegnata per tutelare i propri clienti, ma evidentemente non è bastato. Ci dispiace per Rabona, ma la replica non ci spaventa. Continueremo a dare voce ai consumatori ed a batterci per tutelarne i diritti di fronte ai disservizi telefonici, di cui si continua a discutere a distanza di un anno”.

CS