Quali saranno le conseguenze per i gestori britannici con la Brexit?
Tra i tanti commentatori, interessante il punto de La Tribune a cura di Pierre Way.
I protagonisti del Regno Unito sono noti, abbiamo BT, O2, Vodafone, H3G, Virgin Media e Sky. Nel clima attuale di incertezza, gli osservatori restano cauti.
Infatti, i gruppi a livello internazionale sono considerati decisamente forti: Vodafone, ad esempio, realizza il 15% delle sue vendite proprio nella natia UK. In realtà il vero impatto economico potrebbe emergere dal lato regolamentare: si pensi alla scelta delll’Unione europea di eliminare le spese di roaming entro il 2017 nel Vecchio Continente. I tempi tecnici prevedono ancora due anni all’interno dell’UE, ma il rischio per chi visita le isole britanniche o per gli stessi cittadini di Albione all’estero è quello di tornare a tariffe senza più tetti massimi (e al caro roaming).
Ma la Gran Bretagna prenderà una strada diversa rispetto a quella della Commissione europea? Un think tank specializzato in telecomunicazioni, Idate, dice che non è una soluzione molto realistica: “Nel complesso, il Regno Unito è sempre stato per la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e non ha mai rallentato questo movimento. Non vi è quindi motivo di pensare che emergerà un abisso tra le regole di concorrenza dell’UE e quelle in vigore nel Regno Unito … ”
Un recente esempio avvalora questo punto di vista. Nel mese di maggio, Bruxelles ha posto il veto al matrimonio tra gli operatori mobili O2 e 3UK; prima di questa benedizione la stessa Ofcom aveva anticipato le identiche perplessità maturate dall’UE.
Diversa la situazione per la proprietà delle aziende telefoniche: il calo del valore della sterlina potrebbe attrarre investitori stranieri, come Deutsche Telekom che potrebbe prendere il controllo di BT perché è il principale azionista. Comunque ancora è presto, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.
Intanto le uniche preoccupazioni vengono dalla Borsa: ieri BT ha perso l’11%, mentre Vodafone – in virtù della sua multinazionalità – è scesa solo dell’1,84% sul mercato londinese. Ben peggio è andata a Telefonica (-13,5%) e Sky (-6,55%).