Nel Regno Unito si corre per la banda larga per tutti.
Obiettivo 2012. Anno olimpico che coincide con i cinque cerchi ospiti a Londra. Non è quindi un caso la data che si è dato il governo britannico. Con una novità importante: l’utilizzo esplicito e consapevole della tecnologia UMTS per arrivare anche nelle zone meno accessibili. Tanto che i giornali di settore (vedasi a destra) mettono in risalto il fatto che gli operatori mobili dovranno coprire le zoni rurali.
Decisione semplice e decisa. Niente da interpretare e nessuna iniziativa privata, magari coordinata con gli enti locali come ha fatto Vodafone Italia per ridurre il Digital Divide. Stavolta è il Governo nazionale a dare la svolta decisiva.
Quello che colpisce (positivamente) è la consapevolezza dell’uso della tecnologia 3G in maniera coordinata per andare a servire, oltre alla fonia e i servizi VAS su cui molti gestori hanno puntato per i loro profitti, il servizio dati alla clientela finale.
Ofcom nella sua relazione ha fatto anche autocritica per la scelta della banda a 2100Mhz per i servizi di terza generazione quando invece l’aver puntato sulla frequenza a 900Mhz avrebbe fatto risparmiare nel complesso superiore al miliardo e mezzo di sterline.
Tutto sommato positiva anche la risposta degli operatori mobili: sicuramente per coprire le aree rurali (solitamente meno redditizie) sarà necessario uno sforzo per unire gli sforzi magari per offrire servizi coordinati con una sola installazione. In tal senso 3 UK e T-Mobile partono avvantaggiate dallo sviluppo del progetto MBNL.