…e non è nemmeno complicata! L’idea l’hanno avuta quelli di AT&T per portare il segnale di rete 3G all’interno degli edifici, notoriamente i posti in cui le frequenze elevate dell’UMTS/HSDPA fanno più fatica a penetrare – rispetto alle più basse del GSM – rendendo spesso la connessione mobile impossibile.
Il concetto è davvero banale: portare i ripetitori all’interno degli edifici stessi. Quello che vedete nell’immagine a lato è il 3G MicroCell, prodotto in collaborazione con Cisco Systems: una volta connesso alla rete elettrica e a una linea internet ADSL, fornisce segnale di rete a un massimo di 4 cellulari AT&T all’interno dell’edificio (fino a circa 460 metri quadrati).
Il dispositivo contiene una antenna-trasmettitore di segnale UMTS/HSDPA per cellulari, e fornisce connettività per telefonate, SMS e dati attraverso internet, collegandosi a un server dedicato della AT&T. Configurabile tramite PC, è possibile tenere tutto sotto controllo e stabilire quali cellulari sono abilitati a connettersi alla rete attraverso il 3G MicroCell, in modo da evitare l’utilizzo da parte di estranei.
Il cellulare si comporterà come se fosse connesso a una qualsiasi cella di rete, e pertanto gestirà correttamente l’handover anche entrando e uscendo dall’edificio e dal raggio d’azione del 3G MicroCell, senza interrompere l’eventuale telefonata in corso.
AT&T propone anche delle interessanti opzioni per telefonate nazionali illimitate quando si è connessi attraverso il dispositivo. All’interno di esso è anche presente una piccola antenna GPS, che serve esclusivamente in fase di prima installazione, per verificare che venga utilizzato esclusivamente all’interno del territorio nazionale in cui AT&T può operare (per questa operazione è consigliabile avvicinare il 3G MicroCell a una finestra).
Questa soluzione sarebbe di estrema utilità in particolare per i gestori – come 3 Italia e tutti gli altri del gruppo H3G – che posseggono le licenze solo per l’UMTS. Un dispositivo del genere farebbe la felicità di tutti coloro ancora scoperti dalle loro coperture di rete, almeno finché l’UMTS a 900 Mhz non sarà realtà.
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