Sorpresa dagli Stati Uniti dove i due operatori nationwide nati dalla rete GSM stanno per fondersi in un solo (gigantesco) gestore di telefonia mobile.
La notizia rimbalza nel tardo pomeriggio europeo dagli USA. E colpisce vari campi. Il fatto che AT&T che inglobi T-Mobile ha molti riflessi.
Quello della concorrenza tra network americani e tra costruttori. T-Mobile USA, infatti, è stato il guscio in cui si è sviluppato il sistema operativo di Google, Android, in un periodo in cui Apple flirtava e firmava contratti di esclusiva prima con AT&T e poi sulle frequenze di Verizon.
L’acquisizione è di tutto rispetto. Tra l’altro nasce da altre fusioni nate alle loro spalle, basti pensare quanti operatori ci sono dietro la sola T-Mobile USA. E proprio il valore di questa fa sì che l’acquisizione sia di rilievo mondiale.
L’operazione di AT&T infatti si aggiura su un controvalore di circa 39 miliardi di dollari in azioni e contanti. L’accordo – confermato con un da un comunicato stampa di Deutsche Telekom – è stato approvato dai board delle due compagnie.
Cosa accade ora? Uno, come già detto, che il gestore dove Google viveva “tranquilla” aprirà ai propri clienti – a fusione avvenuta – la possibilità di utilizzare anche Apple senza dover cambiare contratti e numerazioni (tutto questo nonostante le recenti campagne anti-iPhone di T-Mobile…). E seconda di poi la rilevanza di AT&T negli USA diventa sempre più grande.
Tutto questo in vista del 4G che nel continente americano potrebbe avere una grande chance. Anche se gli effetti di una tale spesa si dovranno vedere poi sul campo degli investimenti. Soprattutto in territori estesi come quelli americani.