India, il caso del roaming nazionale 3G vietato

by Valerio Longhi

Paese che vai, telefonia che trovi si potrebbe dire parafrasando un vecchio proverbio.

Il caso in India è particolare per la sua storia: l’immensa nazione asiatica ha una rete mobile costruita con una logica dovuta alle dimensioni, ci sono più aree ed operatori come accade in altri stati assai vasti (Russia ed USA ad esempio).

In sintesi i maggiori operatori indiani – più o meno in contemporanea al lancio e al successo della rete UMTS – hanno deciso lo scorso anno di fare un accordo di roaming reciproco tra le proprie reti per offrire servizi di roaming nazionale 3G.

Nasce così quello che le autorità indiane hanno sospettato come un cartello tra Bharti Airtel, Idea Cellular e la locale Vodafone. Alcuni numeri al riguardo: Bharti ha la banda larga 3G in 13 delle 22 aree di servizi telefonici dell’India mentre Idea ha accesso in 11 aree e Vodafone India in 9.

Cosa è successo? A fine 2011 il dipartimento nazionale di competenza ha ordinato agli operatori di bloccare questi servizi di roaming.

Gli operatori si sono opposti, ora si attende l’esito del ricorso. L’appuntamento è per il prossimo 2 febbraio quando il Telecom Disputes Settlement & Appellate Tribunal (Tdsat) dirà nuovamente la sua.

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