La decisione di Sky di bloccare le applicazioni Sky Go sui terminali iPhone e iPad con JB e i tablet Samsung “rooted” continua a far discutere.
E’ di oggi una nota stampa di Adiconsum al riguardo.
Adiconsum ha inviato, infatti, all’Antitrust una segnalazione per porre fine alla discriminazione operata da Rai, Mediaset Premium e soprattutto Sky con Sky Go, fra gli utilizzatori di contenuti multimediali su tablet e smartphone a seconda del sistema operativo usato e della marca del prodotto.
Il fatto ha la sua origine con gli Europei di calcio reclamizzati dalla RAI e con le Olimpiadi attraverso Sky Go, la cui visione, a detta della pubblicità, era possibile con tutti i tablet.
Nella realtà – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – la visione di tali contenuti non è stata possibile su tutti i “tablet”, come dichiarato nella pubblicità, ma solo su quelli prodotti dalla APPLE e dalla SAMSUNG con il sistema operativo Android. Una vera e propria pubblicità ingannevole e relativa vendita scorretta, per la quale Adiconsum chiede la condanna da parte dell’Antitrust.
Gli abbonati a Sky, nonostante abbiano pagato l’abbonamento che include anche il servizio in mobilità SKY Go, non possono utilizzarlo per il mancato rispetto di neutralità tecnologica che dovrebbe, invece, garantire la visione di contenuti multimediali con qualsiasi sistema operativo.
Il mancato rispetto si estende anche all’impossibilità di vedere in streaming i normali programmi televisivi della RAI (limitando quindi l’accesso al servizio pubblico) e di Mediaset Premium con i tablet che utilizzano il sistema operativo ANDROID, perché la visione è offerta attraverso il programma Silver Light della MICROSOFT che è compatibile solo con Windows e sistemi operativi della APPLE.
Nel fiorente mercato degli “smartphone” e dei “tablet” – prosegue Giordano – l’assenza di chiarezza e regole certe impedisce la libertà di scelta del consumatore che non è in grado di comprendere prima dell’acquisto cosa è possibile fare o non fare con un apparato. Addirittura, nel caso del sistema operativo Android, diffuso su milioni di cellulari e tablet, le capacità d’utilizzo variano anche in relazione al produttore senza fornire una corretta informazione.