Sanzione milionaria da parte di OFCOM, l’authority britannica, ai danni di EE per i costi che i suoi clienti hanno dovuto pagare in roaming UE negli scorsi anni.
L’oggetto sono le chiamate al call center, extratariffate per un errore di impostazione della rete.
Cosa è successo: sono arrivati 2,7 milioni di sterline di multa da Ofcom per il sovraccarico dei costi sofferto dai clienti EE che hanno chiamato il numero del servizio clienti del gestore durante i loro viaggi nei paesi dell’Unione europea.
L’errore è stato causato da una (non) banale impostazione: chi chiamava da rete mobile il call center al numero breve 150, infatti, veniva tariffato come se chiamasse gli USA (prefisso internazionale +1). L’errore – causato dal fornitore del sistema di fatturazione, Tüv SUV BABT – in pratica consisteva nel non riconoscere come “chiamata nazionale” la prima cifra del loro numero di contact center (l’uno di ‘150’) scambiandolo pertanto con il codice degli Stati Uniti.
Questo, specie nell’Unione Europea dove sono in vigore i massimali dell’Eurotariffa (a cui il Regno Unito farà riferimento almeno fino al completamento della Brexit, ndr), ha causato una tariffazione al minuto di £ 1.20 invece dei corretti 19p tra il 1° luglio 2014 e il 20 luglio 2015.
Una cosa non da poco, visto che secondo OFCOM almeno 32,145 clienti hanno pagato erroneamente in totale la cifra di £ 245.900.
Di questi 32.145, circa 26.000 sono stati contattati da EE e successivamente sono stati rimborsati: all’appello pare ne manchino quindi circa 6.000. “Irrintracciabili” secondo EE, ma OfCom non è d’accordo visto che l’operatore avrebbe modo di tracciare le chiamate sovratassate sui propri sistemi.
Il secondo errore. Dopo la prima fase, le chiamate al numero 150 dall’estero hanno avuto di nuovo lo stesso problema (che stavolta ha riguardato 7.674 clienti, ndr) tra il 18 novembre 2015 e il 11 gennaio 2016. In questo caso i rimborsi sono stati immediati.
Non è servito però ad evitare la multa, OFCOM si è mostrata durissima nel contestare il duplice errore di tariffazione che in un colpo solo era sia oltre i costi massimi imposti in UE per le chiamate verso l’estero ma anche indirizzato verso una destinazione nazionale diversa da quella effettiva.
Dopo la sanzione EE ha scritto in risposta di “accettare la sanzione e di porre le sue scuse ai clienti interessati da questi problemi di fatturazione.”