Brexit: gli operatori britannici rassicurano i propri clienti sul roaming UE. Ma rimane un grande dubbio

by Tommy Denet

I timori per il ritorno dei costi del roaming per i clienti britannici in Europa e i clienti europei nel Regno Unito è reale e vicino.

Ci sono però, da una parte, alcune buone notizie. Al di là del buon esempio ‘storico’ di Three UK arrivano rassicurazione dai principali operatori di rete almeno per gli utenti mobili britannici.

Come raccolto da telefonino.net, i 4 più importanti operatori di telefonia mobile hanno rilasciato delle dichiarazioni rassicuranti alla BBC.

EE ha fatto sapere di non avere in programma di togliere il roaming UE ai propri clienti sulla base dei risultati del cosiddetto “Brexit Deal”.


A ruota anche Orange ha dichiarato che si impegna “a fornire ai nostri clienti grande connettività e valore quando viaggiano al di fuori del Regno Unito. Al momento non abbiamo in programma di modificare i nostri servizi di roaming in tutta Europa.”

Dello stesso avviso sono anche 3UKVodafone, che non hanno intenzione di mettere mano ai costi di roaming UE a seguito dell’entrata in vigore della Brexit.

Non si conosce cosa faranno i gestori virtuali, ma non si è risolto il problema per chi visiterà il Regno Unito.

Le centinaia di operatori comunitari approfitteranno o meno del fatto che si può tassare le chiamate in UK fuori dal proprio bundle?
Un viaggio a Londra, al momento, è compreso nelle nostre offerte ma sul 2021 ancora non v’è certezza (e i casi d’uso, per gli utenti comunitari, sono migliaia da seguire tra MNO, MVNO, offerte aziendali etc.)

L’unico modo per dare una risposta definitiva e univoca per tutti è aspettare che il governo britannico – al pari dei paesi membri dello Spazio Economico Europeo, come Islanda, Liechtenstein e Norvegia, ndr – decida di aderire al “cosiddetto roaming zero” dell’Unione Europea come stato esterno all’UE.

Aggiornamento del 28 dicembre: Gli operatori britannici promettono il roaming zero all’estero