Ericsson e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) stanno collaborandoper sviluppare la prossima generazione di reti mobili.
Infatti, in questi mesi, sono stati annunciati due importanti progetti di ricerca: uno sulle reti cognitive guidate dall’intelligenza artificiale assieme al MIT Materials Research Laboratory, e un altro sui dispositivi a energia zero – ovvero che possono essere alimentati “possibilmente direttamente tramite un segnale radio” – in collaborazione con il MIT Research Laboratory of Electronics (RLE).
L’obiettivo è quello di fornire le basi per costruire una nuova infrastruttura di rete in grado di supportare tutti quei nuovi casi d’uso che la prossima generazione di reti mobili porterà con sé.
Anantha P. Chandrakasan, preside della School of Engineering del MIT, è sicura della valida della collaborazione: “Combinando la nostra conoscenza con l’esperienza di Ericsson nella tecnologia mobile, miriamo a sviluppare dispositivi hardware che alimenteranno le nuove applicazioni di intelligenza artificiale che faranno passi da gigante nella prossima generazione di reti mobili“.
A sua volta, Ericsson sta effettuando ricerche sulle reti cognitive che si basano sull’intelligenza artificiale (AI) facendo sì che, man mano che le reti diventeranno più complesse da utilizzare e mantenere, possano poi consentire un funzionamento di rete sicuro, altamente automatizzato e basato sui dati.
Per migliorare la potenza di calcolo, la velocità e l’efficienza energetica delle reti cognitive, Ericsson Research e il MIT Materials Research Laboratory stanno collaborando per la ricerca di nuovi progetti di chip al litio che consentano il calcolo neuromorfo, che secondo loro offre “un’elaborazione dell’intelligenza artificiale esponenzialmente più efficiente dal punto di vista energetico”.
Ciò potrebbe consentire reti completamente cognitive con una complessità operativa e un consumo energetico ridotti rispetto a oggi.
Oltre alla ricerca sulla litione, Ericsson e il MIT Research Laboratory of Electronics (RLE) stanno collaborando alla ricerca di reti mobili che collegano miliardi di sensori e altri dispositivi a “energia zero”. Alimentare questi dispositivi in modo economico, possibilmente direttamente tramite un segnale radio, è una “sfida tecnologica significativa”, secondo i due laboratori di ricerca.
“Il 5G sta portando a un IoT finalmente affermatosi nella società avvicinandoci pertanto a un mondo veramente connesso“, ha affermato Magnus Frodigh, capo di Ericsson Research. “Le enormi quantità di minuscoli dispositivi IoT e le reti cognitive basate sull’intelligenza artificiale sono due fattori trainanti del prossimo balzo in avanti. Lavorando con i brillanti team del MIT, speriamo di sviluppare l’hardware che lo renderà possibile”.
L’esplorazione delle onde radio per trasportare energia, arriva un decennio dopo che il professor Harald Haas ha coniato il termine Li-Fi, un metodo con cui la luce può trasmettere segnali dati.
La tecnologia intanto è stata testata con O2, durante la quale sono state utilizzate lampadine a LED per fornire connettività wireless ad alta velocità in una rete distribuita da O2 presso la sede centrale di Slough nel Regno Unito.
Source capacity