In questa occasione, è stata introdotta la metrica Network Carbon Intensity energy (NCIe) per misurare l’efficienza energetica delle reti
Si è conclusa il 10 novembre scorso la tavola rotonda ‘ICT for Green’, tenutasi nel contesto di COP27, la 27ª Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici in corso a Sharm El-Sheikh, in Egitto, ed organizzata dal Global Innovation Hub (UGIH) Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCC, United Nations Framework Convention on Climate Change), con anche il coinvolgimento di Huawei.
In questa occasione, Philippe Wang, Huawei’s Executive Vice President for the Northern Africa Region, ha esordito affermando che le tecnologie ICT favoriranno la digitalizzazione del settore, stimoleranno l’innovazione e renderanno più sostenibili un’ampia gamma di settori manifatturieri e industriali.
Facendo riferimento al cosiddetto ‘enabling effect’, Wang, ha affermato che l’ICT sta già rendendo più sostenibili numerosi ambiti industriali.
Wang ha infatti affermato che “il 5G, l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati e il cloud computing sono tutte tecnologie che permetteranno di migliorare i processi produttivi in modo da ridurre il consumo energetico e le emissioni di carbonio”.
A titolo esemplificativo, Wang ha fatto un paragone tra come l’ICT permette a un lampione smart di spegnersi quando non c’è bisogno di illuminazione e le wireless base stations 5G, che similmente possono spegnersi automaticamente in assenza di traffico di dati, risparmiando così energia elettrica.
Le stazioni base hanno infatti bisogno di una fonte di alimentazione e di antenne. Per questo motivo, Huawei ha sostituito i generatori diesel con pannelli solari in Nigeria e Angola, assicurando così una fonte di energia elettrica rinnovabile. Allo stesso tempo, Huawei ha lanciato sul mercato un’antenna 5G green che copre un’area fino a 500 m2 utilizzando la metà della potenza di trasmissione. Ciò consente la riduzione del consumo di energia del 30%.
Durante la tavola rotonda è poi intervenuto Luis Neves, CEO of Global Enabling Sustainability Initiative (GeSI), che ha sottolineato come le tecnologie digitali dovrebbero occupare un posto in primo piano nel dibattito sul clima.
“Se uniamo la mentalità della sostenibilità con quella del digitale, credo fortemente che saremo in grado di progredire ulteriormente nel nostro percorso di sostenibilità e accelerare l’avanzamento verso un mondo in cui 10 miliardi di persone possano vivere una vita migliore. Per questo le aziende sono chiamate a valutare la propria carbon footprint e handprint”, ha dichiarato Neves.
A questo scopo, i membri dell’ITU-T, tra cui Huawei, hanno proposto uno standard per misurare il consumo energetico delle reti. Si tratta della metrica Network Carbon Intensity energy (NCIe), il cui standard è stato approvato dall’ITU-T il 19 ottobre sotto la denominazione ‘Recommendation ITU-T L.1333’.
Infine, secondo Nompilo Morafo, MTN Group Chief Sustainability & Corporate Affairs Officer, “un’azione sostenibile e misurabile” è la chiave per raggiungere gli obiettivi legati all’impatto zero netto. “In questo percorso, l’utilizzo delle tecnologie digitali assicura un enorme potenziale per incrementare la generazione di energia pulita e l’efficienza energetica di tutte le aziende”.
Durante la tavola rotonda sono state anche affrontate le modalità attraverso le quali la tecnologia ICT trasformativa può essere utilizzata per favorire lo sviluppo sostenibile di una vasta ampia gamma di imprese manifatturiere, facilitando così il raggiungimento dell’obiettivo globale delle zero emissioni nette.