Articolo a cura di Alessandro Arrichiello, Telco Solution Architect, Red Hat
Tra i temi principali sui tavoli dei “big” del 5G, l’Open RAN (Radio Access Network) sta acquisendo un ruolo sempre più centrale: in particolare, le spinte degli operatori statunitensi verso le reti aperte hanno conosciuto una nuova accelerazione, con investimenti importanti da operatori come Verizon e AT&T per lo sviluppo di prodotti e servizi Open RAN in tutto il mondo.
Come suggerisce una recente ricerca di Dall’Oro Group, nonostante una leggera battuta d’arresto registrata nel 2023, le prospettive per l’Open RAN rimangono molto positive nel lungo termine, con ricavi stimati tra il 20% e il 30% del totale dei ricavi RAN a livello globale entro il 2028.
Al fine di evitare ulteriori rallentamenti e concretizzare tali previsioni di crescita, è necessario che gli operatori prendano piena coscienza dei principali ostacoli al loro sviluppo, prima fra tutte la necessità di consolidamento tra le tecnologie dei vari fornitori, per abilitare una effettiva scalabilità delle soluzioni.
Il principale vantaggio che distingue le Open RAN da quelle standard è la scelta di singoli elementi, quali applicazioni, piattaforme e hardware, grazie al design aperto dell’architettura. Ovviamente può essere complesso adattare queste soluzioni ai requisiti di performance, compliance e sicurezza di ciascuna azienda. Quindi in un contesto open, l’implementazione di prestazioni ottimali, di requisiti in tempo reale e di sincronizzazione end-to-end sono cruciali per ottenere servizi differenziati della massima qualità.
Come garantire l’integrazione e, di conseguenza, l’interoperabilità? Attualmente, la chiave va trovata soprattutto in due direzioni: sul fronte tecnologico nelle soluzioni di automazione, sul fronte strategico nell’ecosistema dei vendor hardware e software. L’automazione è il fattore abilitante per l’integrazione dei processi e la velocizzazione del deployment delle soluzioni. Lo stesso controller delle interfacce radio (RIC) rappresenta una sorta di apripista nell’Open RAN per rendere la rete più efficiente, permettendo alle applicazioni di terze parti di automatizzare le operazioni di rete, riducendo i costi e migliorando la customer experience.
La collaborazione tra operatori di reti mobili, provider ed enti di ricerca è poi essenziale per rendere più efficienti le Open RAN e, di conseguenza, come sviluppare applicazioni e servizi basati su di esse – ad esempio è proprio questo lo scopo della O-RAN Alliance.
Infine, l’ottimizzazione delle operations tramite l’automazione e la collaborazione all’interno dell’ecosistema dei vendor, si rivela cruciale anche per raggiungere un altro scopo: garantire una maggiore sostenibilità delle reti di nuova generazione. Attualmente, la domanda di energia proveniente dai provider telco è pari al 2-3% del totale a livello globale. Red Hat, con i suoi partner di lungo corso come Intel e Ericsson, ha sviluppato un progetto che unisce hardware intelligente, ottimizzazione del software e ambienti di progettazione innovativi che ha consentito di raggiungere una riduzione del 20% del consumo di energia da parte della RAN, senza incidere sulle performance di rete.
Costruire una rete moderna richiede un approccio aperto su diversi livelli e ordini di grandezza. Con il ruolo sempre più importante che le reti stesse ricopriranno in futuro a livello di elaborazione, diventa ancor più critica la loro realizzazione, oltre che impegnativa economicamente. Adottando un approccio aperto nei confronti dell’open source, di nuove modalità di gestione dei processi e di infrastrutture cloud ibride aiuta ad esplorare più facilmente i confini dell’innovazione e a concretizzare i progetti di sviluppo – e gli investimenti – dei provider di rete.
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