Suigo (INWIT): “Con il nostro business intrinsecamente sostenibile contribuiamo ad una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica, favorita dallo sviluppo delle infrastrutture digitali e condivise a vantaggio delle comunità e dell’ambiente.”
Il Direttore Relazione Esterne Comunicazione e Sostenibilità di Inwit, Michelangelo Suigo, ha partecipato al panel “L’Europa Green e la sfida del futuro” all’interno della seconda edizione di “#PiazzAsiago”, la rassegna culturale e politica ideata e condotta da David Parenzo e Alessandro De Angelis.
A confrontarsi sul tema della transizione ecologica e digitale sono stati il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il Direttore de la Repubblica Maurizio Molinari, il Direttore Innovazione del Gruppo Fincantieri Paolo Cerioli e Marco Ravasi, Presidente Assovetro.
“Il nostro è un business intrinsecamente sostenibile perché le nostre sono infrastrutture digitali e condivise. Dove prima c’erano due o tre torri ora ce ne è una, a disposizione di tutti gli operatori tlc, quindi con meno sfruttamento di territorio, di risorse e meno produzione di CO2. Abbiamo l’opportunità di aprire un nuovo paradigma di sviluppo fondato su una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica, che sappia tenere in equilibrio fattori come la gestione delle risorse, l’equità sociale, l’efficienza economica ed industriale. Con oltre 24mila torri e circa 500 coperture DAS (Distributed Antenna System) per location indoor INWIT contribuisce a questo cambio di paradigma in quanto snodo chiave per la realizzazione dell’ecosistema digitale a vantaggio delle comunità, dell’ambiente e anche per lo sviluppo delle nuove smart cities, che saranno più green, più sicure e più veloci”, ha detto Suigo.
“Oggi la percezione del valore delle infrastrutture digitali come fonte di efficienza tecnologica, economica, ambientale e sociale è molto diffusa: in base a una recente ricerca commissionata da INWIT, la quasi totalità degli italiani (94%) è favorevole alla costruzione di nuove infrastrutture digitali e l’84% le mette al terzo posto come priorità di investimento per il Paese. Persistono però ancora difficoltà culturali che impediscono di portare le nostre infrastrutture in alcuni territori. Per questo è importante che a livello locale venga superata la cultura del “NIMBY – Not in my backyard” per abbracciare quella del “PIMBY – Please in my backyard”, accogliendo le infrastrutture digitali come fonte di efficienza tecnologica, economica, ambientale e sociale. E che le semplificazioni adottate a livello nazionale vengano recepite anche dagli enti locali”, ha concluso Suigo.